VITERBO – In occasione del Dantedì, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale aveva programmato, in collaborazione con il Comune di Viterbo, un evento culturale dedicato alle tante citazioni dantesche del territorio viterbese e dei suoi monumenti, e di fatti e personaggi che con la Città dei papi hanno diretta relazione.
L’Alighieri scrisse il Sommo Poema negli anni tra il 1304-7 e il 1321, lontano da Firenze, dov’era nato. Nella Città del giglio aveva esercitato attività politica per oltre un decennio: consigliere del Popolo, poi componente del gruppo dei “Savi”, priore e più volte ambasciatore, era stato raggiunto nel 1301 dalla condanna al rogo in contumacia con la distruzione delle case e l’esilio, pronunciata dai nuovi governanti fiorentini.
La condanna l’aveva colto lontano da Firenze, dove non fece più ritorno, trovando rifugio a Ravenna, dove morì nel 1321 e dov’è tuttora sepolto.
Anticipiamo sul nostro sito web e sui nostri social (seguite le nostre #pillolesuDante su Facebook, Instagram e Twitter) parte del contenuto che ci auguriamo di esporre presto compiutamente, accompagnando le relazioni con la declamazione dei versi danteschi, non appena finita l’emergenza Coronavirus, in una sede idonea della Città dei papi e nella giusta cornice celebrativa.
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