POMPEI – 40 appuntamenti tra rassegne culturali, festival, visite teatralizzate, incontri e degustazioni che coinvolgeranno 12 luoghi della cultura campani, dal Teatro Romano di Benevento al Castello di Baia, dall’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere al Parco Archeologico di Pompei. Ed è proprio in quest’ultimo sito che ha preso il via il 27 luglio la VII edizione di Campania by Night – rassegna di eventi culturali e di spettacolo programmata e finanziata dalla Regione Campania (Poc 2014-2020), prodotta e promossa dalla Scabec, società regionale di valorizzazione dei beni culturali – con la “Palestra culturale” di Pompei, una serie di incontri speciali con scrittori e artisti, tra cui Eva Cantarella, Massimo Fusillo, Silvia Romani, Giovanni Bietti.
L’anteprima al Parco archeologico di Pompei, mercoledì 27 luglio alle ore 19.00, è stata affidata alla presentazione del libro “La Fortuna” di Valeria Parrella, Feltrinelli Editore. Sono intervenuti in dialogo con la scrittrice, il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna e il Direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. Con l’occasione è stata intitolato ad Annamaria Ciarallo, madre della scrittrice, il Laboratorio di ricerche applicate del Parco di cui è stata istitutrice e per anni responsabile, dando un importante impulso alla ricerca, soprattutto nel campo della conservazione dei reperti organici e degli studi di botanica applicata all’archeologia. E’ intervenuto anche l’Amministratore Unico di Scabec, Pantaleone Annunziata.
Il calendario della “Palestra culturale”, che si concentrerà nel mese di settembre (8, 15, 23, 29) e venerdì 7 ottobre, prevede un evento speciale nel giardino della Palestra grande di Pompei dalle ore 19.00 alle 20.30, e a seguire la possibilità di una visita libera o guidata su richiesta alla mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei”, che spiega l’onnipresenza di immagini sensuali nella vita quotidiana della città antica. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti, con prenotazione consigliata su www.ticketone.it.
Il programma Campania by Night prevede invece, da luglio a ottobre di quest’anno, le aperture serali di alcuni dei più prestigiosi siti culturali campani: Villa San Marco e Villa Arianna di Stabia, Oplontis, Villa Regina di Boscoreale, il Museo Archeologico Libero D’Orsi, il Parco Archeologico di Paestum e l’Area archeologica di Elea-Velia, l’Abbazia del Goleto, l’Anfiteatro Campano Santa Maria Capua Vetere, il Teatro Romano di Benevento e il Castello di Baia. La fusione di esperienze renderà unica la fruizione dei luoghi della cultura, illuminati e animati attraverso la musica, la danza, gli appuntamenti del Velia Teatro Festival, le visite teatralizzate a cura e in collaborazione con Fondazione Monti Lattari, Showlab, La Mansarda Teatro dell’Orco, Iperion e Coopculture, incontri e degustazioni a cura di Future Food e i concerti dei Cantori di Posillipo e dei Neaco’.
Pompei presenta la “Palestra culturale” nell’ambito del programma Campania by night. Una vera e propria palestra culturale dove allenare la mente e lo spirito attraverso la bellezza e la storia di Pompei, ma anche attraverso incontri speciali con scrittori e artisti. Il programma prevede un evento speciale nel giardino della Palestra grande di Pompei, luogo di esercitazione della gioventù pompeiana, dalle ore 19.00 alle 20.30, e a seguire la possibilità di una visita libera o guidata su richiesta alla mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei”, che spiega l’onnipresenza di immagini sensuali nella vita quotidiana di Pompei.
Il programma
27 luglio – presentazione del libro “La Fortuna” di Valeria Parrella (Feltrinelli Editore).
Il prodigio viene dalla terra, e scuote aria e acqua. Dal cielo piovono pietre incandescenti e cenere, il mare è denso e la costa sembra viva, ogni mappa disegnata è stravolta, i punti di riferimento smarriti. Lucio ha solo diciassette anni e ha seguito l’ammiraglia di Plinio il Vecchio nel giorno dell’eruzione del Vesuvio, ma non può sospettare che il monte che conosce da sempre sia un vulcano. Per quel prodigio mancano le parole, non esiste memoria né storia a rassicurare. Nascosta dalla coltre rovente c’è Pompei, la città che ha visto nascere Lucio e i suoi sogni, dove ancora vivono sua madre, la balia, gli amici d’infanzia, dove ha imparato tutto ciò che gli serve, adesso, per far parte della flotta imperiale a dispetto del suo occhio cieco – anzi, proprio grazie a quel suo limite, che gli permette di vedere più degli altri, perché “un limite è un limite solo se uno lo sente come un limite, sennò non è niente”. E mentre Lucio tiene in mano, per quanto la Fortuna può concedere, il filo del suo destino, ecco che Pompei torna a lui presente e più che mai viva, nel momento in cui sembra persa per sempre, attraverso i giochi con le tessere dei mosaici, i pomeriggi trascorsi nei giardini o nelle palestre, le terme, il mercato, i tuffi in mare e le gite in campagna, le scorribande alla foce del Volturno. La sua intera giovinezza gli corre incontro irrimediabilmente perduta, eppure – noi lo sappiamo – in qualche modo destinata a sopravvivere. Insieme a Lucio, una folla di personaggi, mercanti, banchieri, matrone, imperatori, schiavi, prostitute e divinità, si muove tra le pagine di un romanzo sorprendentemente attuale, in cui niente è già visto: piuttosto ciò che conoscevamo del mondo classico ci appare in un aspetto nuovo, moderno e intimo.
Valeria Parrella vive a Napoli, dove si è laureata in Lettere classiche. È autrice di romanzi, racconti, sceneggiature e opere teatrali. Fra questi: Mosca più balena (minimum fax, 2003; premio Campiello Opera Prima), Per grazia ricevuta (minimum fax, 2005; finalista nella cinquina del premio Strega e premio Renato Fucini), Lo spazio bianco (Einaudi 2008, 2010 e 2018), da cui Francesca Comencini ha tratto l’omonimo film, e Almarina (Einaudi, 2019; finalista nella cinquina del premio Strega). Da anni collabora con “Grazia” e “la Repubblica”.
Il fantasma dell’antico: dialoghi sulla tradizione classica.
Progetto, cura e testi di Gennaro Carillo.
8 / 15 / 23 / 29 settembre.
8 settembre – Massimo Fusillo, La Grecia secondo Pasolini.
La Grecia di Pasolini sarebbe impensabile senza Burckhardt e Nietzsche. Senza il rovesciamento di quell’immagine idealizzata, marmorea, dell’antico accreditata dal classicismo, che fa di Canova, a giudizio di Roberto Longhi (amatissimo da PPP), uno «scultore nato morto». È la caldaia di Medea, per dirla con Manganelli, che invece attrae Pasolini, una Grecia barbarica, ferina, arcaica, in cui il selvaggio – l’agrammaticale – incombe e alla fine predomina sulla compiutezza apollinea delle forme.
Massimo Fusillo insegna Letterature comparate e Teoria della letteratura all’Università degli Studi dell’Aquila, dove è anche coordinatore del Dottorato di ricerca in Letterature, arti, media. La Grecia secondo Pasolini. Mito e cinema è uscito quest’anno in una nuova edizione per Carocci.
15 settembre – Eva Cantarella, La democrazia greca tra mito e disincanto.
L’Atene classica fu la prima polis retta da una costituzione democratica. Tuttavia quello ateniese non fu un modello di democrazia. Almeno se attribuiamo a democrazia il significato attuale. La parola stessa, demokratia, suona ambigua: non va intesa come sovranità di tutto il demo ma come supremazia politica della fazione popolare ai danni di quella oligarchica. O comunque è questo che ci consegnano le fonti più malevole. Peraltro, la libertà e l’uguaglianza democratiche presupponevano esclusioni severe dalla cittadinanza: i liberi e gli uguali, coloro ai quali spettava la partecipazione al governo della polis, erano davvero pochi. Fra loro non c’erano le donne. E uno dei fondamenti inconfessabili della democrazia era la schiavitù. Oltre a un eros per l’espansione imperialistica dissimulato dietro una retorica dell’esportazione della democrazia che ha fatto proseliti anche tra i nostri contemporanei.
Eva Cantarella è tra le maggiori antichiste italiane. Ha insegnato Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università Statale di Milano.
23 settembre – Silvia Romani, Saffo. La ragazza di Lesbo.
Se in ogni eroe o eroina c’è un Achille, nella poesia d’amore di ogni tempo c’è Saffo, riscritta all’infinito. Silvia Romani ci conduce nel mistero della ragazza di Lesbo vissuta in un’epoca – e su un’isola – nella quale la memoria degli eroi omerici era ancora fresca, al punto da farne figure non tanto del mito quanto della storia. Ma parlare di Saffo significa anche misurarsi con il debito contratto con lei dal nostro immaginario, in un andirivieni vertiginoso da Catullo a Leopardi, da Shakespeare ad Anna Maria Ortese, da Rilke a María Zambrano, passando – fra le altre stazioni del viaggio – per Rodin, Salinger e Picnic a Hanging Rock.
Silvia Romani insegna Mitologia, Religioni del mondo classico e Antropologia del mondo classico all’Università Statale di Milano. Saffo, la ragazza di Lesbo (Einaudi) è il suo ultimo libro.
29 settembre – Giovanni Bietti, La lira di Orfea. I miti classici nella musica occidentale – Lezione / concerto.
Il mito classico è un repertorio pressoché inesauribile cui attinge a piene mani il nostro immaginario. Letterario ma non solo. Si pensi alle arti figurative, al cinema, al teatro. Se dunque Eschilo campava di rendita con le briciole del banchetto di Omero, noi – più o meno consapevolmente – facciamo altrettanto. Con Omero e con tutti coloro che sono venuti dopo di lui. La musica non fa eccezione. Qualche nome a caso? Monteverdi, Händel, Cherubini, Strauss, Stravinskij…
Alla lezione / concerto di Giovanni Bietti il compito di accompagnarci in un viaggio musicale nella tradizione classica.
Giovanni Bietti, compositore, pianista, musicologo, è considerato uno dei maggiori divulgatori musicali italiani.
Gennaro Carillo è professore ordinario di Storia del pensiero politico nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove insegna anche Storia della filosofia e Filosofia teoretica. Al Dipartimento di Architettura della Federico II insegna Filosofie della polis. Ha scritto su Vico, i tragici e i comici greci, la storiografia antica, Antifonte, Platone, Balzac, Simone Weil, oltre a occuparsi da tempo delle riscritture moderne e contemporanee del mito di Diana e Atteone. Condirettore artistico di Salerno Letteratura, è il curatore de Gli Ozi di Ercole al Parco Archeologico di Ercolano e di Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico al MANN di Napoli.
7 ottobre – Pompei per l’Ucraina. Una lettera dal fronte.
Rassegna di opere filmiche e immagini in movimento di artisti contemporanei dall’Ucraina, presentato per l’occasione in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, nell’ambito del progetto Pompeii Commitment. Il programma “Una lettera dal fronte” è stato originariamente commissionato e prodotto dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino, uno dei più autorevoli musei d’arte contemporanea internazionali (membro AMACI – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Il programma è curato da Nikita Kadan (Kiev, 1982; vive e lavora a Kiev) con Giulia Colletti, curatrice dei progetti digitali e per il pubblico del Castello di Rivoli. L’evento avrà anche una programmazione digitale temporanea sul sito pompeiicommitment.org e pompeiisites.org. Introduce Andrea Viliani.
Informazioni: capienza massima di 250 persone a serata. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata su www.ticketone.it (costo prenotazione 1,50 €). Ingresso (Piazza Anfiteatro) a partire dalle ore 18.30 – chiusura ore 23.00 (ore 22.00 ultimo accesso per la sola visita alla mostra).