PADOVA – Con la Biblioteca Statale di Santa Giustina a Padova prosegue il viaggio attraverso le meraviglie delle Biblioteche d’Italia, che ogni settimana conduce i visitatori in un percorso virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato, grazie ad una serie di reportage promossi sui canali social dal Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.
Formalizzata dal 1972 come istituto del ministero dei Beni culturali, la biblioteca è oggi aperta a tutti per la consultazione di oltre 160.000 volumi e 1.350 periodici, di cui quasi 200 correnti, ma ha in realtà una storia molto più lunga e antica. “L’origine coincide con la presenza di monaci benedettini nel complesso della chiesa di Santa Giustina, che il vescovo Gauslino Transalgardo nel 970 affida loro perché pregassero per lui, per l’imperatore e per il popolo cristiano della città di Padova” racconta nel video Padre Trolese, direttore e memoria storica dell’istituto. Tra alterne vicende, il monastero è cresciuto presto e “nel Duecento, ai tempi di San Francesco e Sant’Antonio di Padova, conta una ventina di monaci, fino ad arrivare addirittura ad ospitare nel 1229 l’imperatore Federico II” aggiunge il direttore.
Per la sua storia recente e passata, cuore della biblioteca padovana sono le scienze religiose, con pochi eguali nel suo genere. La biblioteca vera e propria – dal momento che prima i libri venivano conservati in sacrestia – viene istituita nel 1453, e presto arrivano tante e varie donazioni. Additata come luogo di studiosi ed esperti di sacre scritture, di patristica, a Santa Giustina cominciano a giungere tanti studiosi e, tra gli altri, un monaco al suo interno traduce dal greco al latino ben 80 sermoni attribuiti a San Giovanni Crisostomo, che vengono inseriti nell’opera omnia di Erasmo da Rotterdam.
È però nel Novecento che torna al centro la vocazione originaria di Santa Giustina: “La crescita vera – precisa padre Trolese – arriva dialogando con l’Università, che col ministero ci ha chiesto di specializzarci in scienze religiose. E, dal 1966 a oggi, il rapporto stretto con l’Istituto universitario di liturgia pastorale ci ha indotto a specializzarci ancora più in patristica, in storia monastica ed ecclesiastica e in liturgia, che tutte insieme rappresentano il filone attuale del nostro patrimonio”.
Il documentario sulla Biblioteca Statale di Santa Giustina da Padova è disponibile sul nuovo profilo Instagram @bibliotecheditalia: https://www.instagram.com/p/CWaYeVON43x/. Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca da scoprire è giovedì 25 novembre.
Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche. Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia.