CIVITAVECCHIA – Presso l’Istituto Comprensivo Statale “Via XVI settembre” di Civitavecchia, ieri ha avuto inizio il Progetto Scuola 2019 “Tutela del Mare e del Patrimonio Archeologico sommerso”. Da anni l’Associazione Subacquea I Tirreni porta nelle scuole cittadine i propri esperti di Biologia Marina ed Archeologia Subacquea, per meglio divulgare le conoscenze su questo nostro incantevole ambiente, mettendone in risalto l’elevato valore naturalistico ed ecologico, rivelandone il ruolo affascinante di “custode” di reperti ancora da scoprire.
Ieri mattina, grazie al prezioso intervento di Massimo Sonno, esperto di spicco nella ricerca subacquea e coautore con Sergio Anelli del primo ed unico libro di archeologia subacquea del comprensorio di Civitavecchia, i ragazzi hanno potuto conoscere i siti archeologici ed i ritrovamenti che hanno permesso di risalire fino alle origini del territorio civitavecchiese ed ai popoli che vi hanno abitato. Gli studi, le tracce ed i rinvenimenti hanno individuato la presenza dell’uomo sin dall’epoca paleolitica, fino ad arrivare al massimo splendore avuto in quella romana.
Si è parlato della “Frasca”, dei siti in cui sono presenti le basi di antiche capanne villanoviane, spiegandone la concezione costruttiva dell’epoca, dei segni ancora oggi ben visibili delle lavorazioni sulla scogliera, utilizzata dagli antichi come una grande cava a cielo aperto per l’asportazione di blocchi di scaglia. Dalle immagini proiettate si è potuto ammirare le tre colonne di granito adagiate sui bassi fondali (da cui prende il nome tale sito) che probabilmente segnalavano l’ingresso dell’antico porto Columna, i cui resti delle imponenti strutture murarie sono ben visibili sulla riva. Sono state spiegate le tecniche di costruzione delle due ville romane riportate alla luce dai recenti scavi e le annesse vasche termali autoriscaldanti.
Sono stati indicati i siti di altre ville romane presenti sulla costa e le relative peschiere, di cui i nobili ne facevano vanto e sfoggio. Ci si è soffermati in modo particolare sulla località Buca di Nerone/Mattonara dove accanto alla villa romana e alle annesse peschiere, i recenti scavi effettuati hanno portato alla luce numerose tombe di una necropoli etrusca. La famosa “buca” di forma circolare, non è da attribuire a Nerone ma di fatto trattasi di una base di capanna protostorica scavata nella roccia, visto che all’epoca il mare era molto più basso di quello attuale; accanto alla buca sono presenti altre due tombe che gli studiosi attribuiscono all’epoca neolitica.
Si è discusso dei traffici navali dell’epoca e dei relitti rinvenuti sui fondali, delle tecniche di costruzione delle navi, delle ancore, delle varie tipologie di anfore, del loro contenuto e delle modalità di stoccaggio nelle stive.
Hanno partecipato all’incontro circa 70 alunni, precisamente della 4^B, 5^A e 5^C. Durante la trattazione degli argomenti di cui sopra, sono state proiettate numerose foto e video subacquei, raccolti dall’Associazione I Tirreni in circa 30 anni di immersioni; i ragazzi hanno mostrato interesse e coinvolgimento, intervenendo con curiosità e domande.
Prossimamente si terrà un secondo incontro, in cui gli esperti di Biologia Marina del Laboratorio di Oceanologia Sperimentale ed Ecologia Marina dell’Università della Tuscia illustreranno le meravigliose forme di vita presenti nei nostri fondali. Verrà inoltre trattato anche il grave problema dell’inquinamento.
I Tirreni ringraziano la preside e le insegnanti de suddetto istituto scolastico per l’opportunità offerta.
Foto gentilmente concesse
Associazione Subacquea I Tirreni