Homepage CULTURA “Tosca al buio e in forma circolare” al Gran Teatro Giacomo Puccini

    “Tosca al buio e in forma circolare” al Gran Teatro Giacomo Puccini

    5:53 am
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    TORRE DEL LAGO / VIAREGGIO (LU) – Tre grandi cornici nella forma perfetta di cerchi dominano la scena  per contenere – come dichiara il regista Stefano Monti –  l’imperfezione di un mondo che oggi si manifesta attraverso l’attuale pandemia, mentre la luce, quella  accecante diretta al pubblico può venire in soccorso per occultare la necessità di distanziamento in momenti di corpo a corpo, come l’accoltellamento di Scarpia.

    Una presentazione “al buio” “misteriosa” a rappresentare il colore nero che domina la scenografia  di Tosca nell’allestimento del Festival Puccini 2020 di cui Stefano Monti firma regia, scene e costumi ma anche per raccontare quanto la luce in un progetto per un  allestimento che rispetta le restrizioni anticovid assuma un significato ancora più importante, la luce  portatrice di valori emozionali e pittorici ma espressivi e funzionali. Cosa meglio della luce accecante diretta al pubblico può venire in soccorso per occultare la necessità di distanziamento in momenti di corpo a corpo, come l’accoltellamento di Scarpia. Saranno gli spettatori a completare nell’immaginario il gesto di Tosca che afferra il pugnale sprigionando un lampo di aggressività quale salvezza per lei e l’oggetto del suo amore.

    Ad introdurre la conferenza il direttore artistico del Festival Puccini Giorgio Battistelli che ha ideato questa “insolita e affascinante”  presentazione proprio per incuriosire su quelli che sono gli elementi che caratterizzano lo spettacolo: “Il nero, la circolarità  e l’essenzialità”. L’allestimento che Stefano Monti ha pensato per il Festival Puccini 2020 in tempo di Covid“ segue soprattutto la linea dell’essenzialità, anche delle forme; la scenografia si compone di tre grandi cornici rotonde e quella  centrale a sua volta contiene un disco a specchio orientabile in cui si riflette tratteggiata su tela la cupola di Sant’Andrea della Valle e dove  appare  in modo virtuale e riflesso  il volto dell’Attavanti, non un ritratto realistico, ma  uno specchio in cui si proietta l’inconscio di Tosca. Al centro della scena una pedana circolare basculante che poggia sul piano del palcoscenico che consente di rispettare quel distanziamento imposto dalla restrizioni anti Covid. Le tre grandi cornici verticali nella forma perfetta di cerchi, contengono l’imperfezione di un mondo che oggi si manifesta attraverso l’attuale pandemia. Il tutto funzionale alla narrazione e al suo sotto-testo immaginario e simbolico. Alla conferenza stampa oltre al regista Stefano Monti è intervenuto il direttore Alberto Veronesi che nelle due recite (6 e 14 agosto) sarà sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini. “La musica di Puccini – afferma Veronesi – ha in se il senso della circolarità, è la musica di un eterno presente e in cui ogni nota, ogni battuta è una sinfonia”. Uno spettacolo che vede protagonisti nel ruolo di Floria Tosca, Amarilli Nizza mentre al debutto nel ruolo di Mario Cavaradossiil tenore Amadi Lagha,  Devid Cecconi sarà Il Barone Scarpia. A compleatre il cast Cesare Angelotti  Davide Mura, Il sagrestano Claudio Ottino, Spoletta Marco Voleri, Sciarrone  Alessandro Ceccarini, Un carceriere Massimo SchillaciLe scene di Tosca ideate da Stefano Monti sono state realizzate nei Laboratori della Cittadella del Carnevale di Viareggio da un gruppo di artisti del Carnevale,  capofila Fabrizio Galli  coadiuvato da Luigi Bonetti, Franco Malfatti, Edoardo Ceragioli, Giampiero Ghiselli, Valentina Galli, Silvano Bianchi e Marco Galli.