CIVITAVECCHIA / TARQUINIA – Articolo 1 della Costituzione Italiana “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. In data mercoledì 26 febbraio 2020, alle ore 11:00, la sottoscritta Sara Fresi insieme a Manola Solfanelli si sono recate presso gli Uffici del Centro per l’Impiego di Civitavecchia, attualmente con sede a Tarquinia (Via Emanuelli, 20 – Tarquinia). Il motivo? Il deposito di documentazione Autocertificazione Candidatura all’Avviso Pubblico G.U. n°15 del 21-02-2020 per Avviamento degli iscritti ai Centri per l’impiego, finalizzata al reclutamento di cinquecento unità di personale non dirigenziale di operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza della seconda area funzionale, fascia retributiva F1, a tempo pieno ed indeterminato presso Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo. Per n° 500 posti.
Alla richiesta di depositare la documentazione così come richiesto dal bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, ci è stato comunicato che non dovevamo farlo in via cartacea, ma attendere metà marzo per vedere un sito internet e fare procedura online non prevista dal predetto bando di concorso. Ho argomentato il contenuto del predetto bando di concorso che specificava di redigere documentazione e rivolgersi al Centro per l’Impiego. Dopo essere state rimbalzate da un impiegato all’altro, essere state trattate con sufficienza e umiliate davanti ad altre persone, e sentire frasi “Non passerete il concorso”, “Rischiate di non essere chiamate per il concorso”, ci hanno fatto parlare con la dirigente che ci ha ribadito ciò che gli impiegati avevano prima comunicato. Eppure un ufficio pubblico non può rifiutarsi di ricevere documentazione di autocertificazione (autocertificazione candidatura e fotocopia del documento d’identità in corso di validità). All’ennesimo rifiuto, la sottoscritta ha comunicato che si sarebbe rivolta alla Procura della Repubblica per fare luce su quanto stava accadendo e, solo in quel momento, è stato effettuato il protocollo con la comunicazione da parte della dirigente che la documentazione non sarebbe stata presa in considerazione.
Usciamo dall’ufficio e ci si accorge che la data, scritta a penna, riportata sul protocollo non è quella corrispondente a mercoledì 26 febbraio 2020, bensì 21 febbraio 2020, la stessa data dell’uscita del predetto bando sulla Gazzetta Ufficiale e, chi ben conosce le basi del diritto, sa che tutto quello che viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entra in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione. Quindi, torniamo nell’ufficio ma non riesco ad avere un colloquio con la predetta dirigente, perché gli impiegati mi comunicano che non era in stanza.
Al giorno d’oggi non solo è un privilegio avere un lavoro, ma è un privilegio anche riuscire a depositare l’apposita documentazione per sperare di ottenere un lavoro, in questo caso sempre che non si avverino le fosche previsioni del predetto ufficio.