Home ROMA & PROVINCIA Sound Performances del collettivo Xing al Palazzo delle Esposizioni

    Sound Performances del collettivo Xing al Palazzo delle Esposizioni

    5:37 am
    SHARE

    ROMA – Azienda Speciale Palaexpo e il collettivo Xing presentano al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 27 ottobre 2021 al 25 febbraio 2022, cinque appuntamenti che coinvolgono un insieme di artisti che, con differenti prospettive disciplinari e impiegando molteplici tecniche realizzative, si confrontano con il mondo fenomenico del suono. Il ciclo di sound performances accompagna a cadenza mensile la mostra Ti con zero a cura di Paola Bonani, Francesca Rachele Oppedisano e Laura Perrone che fa parte del più ampio progetto espositivo di Tre stazioni per Arte-Scienza.

    Le performance sonore curate da Xing per Ti con zero presentano artisti contemporanei che operano nell’ambito del suono, del design e del visivo, sia sul piano performativo che teorico. Con i loro live propongono diverse prospettive che si intrecciano con l’arte e la scienza, tra umanesimo e sintesi passando per processi generativi giocando sull’indistinzione, sino a spingersi al fantastico e all’allucinazione auditiva.

    L’artista visiva Margherita Morgantin vede la sensibilità personale come forma di dato scientifico nella ricerca sul campo. Con COSMIC SILENCE 4, fluorescence 3, in dialogo con la compositrice di musica elettronica Ilaria Lemmo ricompone la traduzione sonora degli spettri radiativi degli esperimenti di fisica sub-nucleare in corso nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. (mercoledì 27 ottobre 2021).

    Il giradischi di Bartholomäus Traubeck dà voce agli alberi, ascoltando le loro venature naturali. Stravolgendo le funzioni della dendrocronologia (il sistema di datazione a scala fluttuante basato sul conteggio degli anelli di accrescimento annuale degli alberi), il tempo della crescita codificato negli anelli diventa la traccia su cui una puntina suona musica contemporanea. Years è il nome di queste sculture sonore a forma di disco: sezioni di tronchi d’albero di diverse specie che vengono suonate come vinili per generare musica. (venerdì 26 novembre 2021).

    Florian Hecker, storico protagonista della musica elettronica contemporanea, lavora sul suono di sintesi e sull’esperienza dell’ascolto in relazione ai fenomeni percettivi e all’acustica degli spazi architettonici. Con Auditory Scene Resynthesizer dà vita a una nuova prospettiva sonora, eccitando la mente nella produzione allucinatoria di oggettualità. Cosa sentono le macchine dove l’ascolto umano non arriva? Forte di un’intensa indagine teorica in dialogo con filosofi, linguisti, scienziati e tecnici, nella performance sonora crea chimere auditive esplorando risoluzioni percettive quasi inaccessibili all’uomo. (venerdì 17 dicembre 2021).

    Francesco Cavaliere, autore dall’attività polimorfa, può essere definito come uno scienziato dell’immaginazione che si muove nel terreno della Caosmosi. L’artista trickster, usando tecnologie analogiche e digitali, mette in moto cambiamenti imprevedibili, con voci ingannevoli su ibridi favolosi. Presenta a Roma XILEMA di sabbie linfatiche inseminano creature vitree eidetiche, un’azione performativa in cui suona le sue trombe di vetro soffiato. (venerdì 21 gennaio 2022).

    La cantante e sound artist norvegese Stine Janvin si concentra sugli aspetti fisici del suono e sull’ambiguità tra organico e sintetico. In quest’ottica, la sua voce è lo strumento con cui realizza una Fake Synthetic Music imitando effetti e ritmi da dance-floor trasfigurandone la provenienza. (venerdì 25 febbraio 2022)

    Xing è un’organizzazione culturale con base a Bologna che progetta, organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, con una particolare attenzione alle tendenze generazionali legate ai nuovi linguaggi.

    Tre stazioni per Arte-Scienza

    Dal 12 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022 il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenterà “Tre stazioni per Arte-Scienza”, un ampio progetto, declinato attraverso tre mostre che rappresentano tre diversi punti di vista: quello storico (La scienza di Roma. Passato, presente e futuro di una città), quello artistico (Ti con zero), e quello della ricerca scientifica contemporanea (Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro).

    La rassegna, promossa da Roma Culture, è ideata e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo con la collaborazione di numerose istituzioni pubbliche, tra le quali INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a cui si deve l’intera progettazione e curatela della mostra Incertezza; mentre l’esposizione La scienza di Roma è stata patrocinata dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dalla Sapienza Università di Roma. Quest’ultima ha anche collaborato alla sua realizzazione.

    Il progetto nel suo insieme è nato dal desiderio di intervenire nel dibattito contemporaneo sul rapporto tra scienza e società che i cambiamenti climatici e la pandemia hanno reso di primaria importanza. Con “Tre stazioni per Arte-Scienza”, il Palazzo delle Esposizioni intende fare mostra della possibilità che metodi e istanze diverse determinino non soltanto punti di contatto, ma nuovi territori di esperienza, di formazione, di crescita e di riflessione. Si parte metaforicamente dall’idea di “stazione”, proprio perché sembra paradigmatica la sua trasformazione da una concezione ottocentesca di movimento-progresso, luogo di incontro e socialità, alla stazione di ricerca per osservare e sperimentare, fino all’avamposto tecnologico dell’umanità nel cosmo come stazione spaziale e finanche alle nuove forme di “stasi” contemporanee necessarie quali: quarantena, lavoro da remoto e altre.

    Una tale trasformazione dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il sapere non può fondarsi né sulle certezze né sulle separazioni disciplinari, ma può invece svilupparsi nella dimensione della ricerca che è il luogo mobile e potenziale, incerto e libero, dove si incontrano la scienza e l’arte. Ispirata da questo pensiero, la rotonda di Palazzo delle Esposizioni accoglierà dialoghi e visioni in cui convergeranno i temi dei singoli progetti espositivi: conferenze, lezioni, performance, insieme alle opere in mostra, stabiliranno nuove temporalità di fruizione del sapere. Come già sperimentato nel corso dei programmi degli ultimi anni, l’intento dell’Azienda Speciale Palaexpo è quello di promuovere la partecipazione di diversi pubblici, la commistione tra diversi saperi, il superamento dell’idea stessa di “mostra” verso un’esperienza che coniughi gli aspetti espositivi con quelli pedagogici e performativi.

    Ti con zero a cura di Paola Bonani, Francesca Rachele Oppedisano e Laura Perrone

    Algoritmi che usano l’errore come sistema generativo di forme, apparati biologici sintetici, microbi eucarioti intuitivi e intelligenze artificiali, processi di trasformazione dei territori, desertificazioni, esplorazioni spaziali e panorami marziani. Le ricerche degli artisti coinvolti nella mostra Ti con zero si configurano come luoghi di confronto, scarto o capovolgimento di temi e paradigmi della nostra contemporaneità: la profilazione e l’automatizzazione, le frontiere della genetica medica, il riscaldamento globale, la riconversione ecologica, i modelli previsionali e lo spillover. Attraverso una collaborazione diretta con scienziati e istituti di ricerca, e sfruttando le ampie possibilità offerte dalla tecnologia, questi artisti superano la contingenza della ricerca applicata e con la forza immaginativa propria dell’opera d’arte, configurano visioni singolari, a volte distopiche, sui possibili futuri.

    Ti con zero, titolo tratto da un racconto di Italo Calvino pubblicato nel 1967, è una notazione matematica con cui si indica il momento iniziale di osservazione di un fenomeno, un istante di arresto fissato nel tempo e nello spazio che si apre a infinite possibilità. Questa dimensione si rivela un punto di vista privilegiato in cui possono convergere conoscenza e immaginazione. Sullo scambio, sul dialogo e sull’interazione tra questi due ambiti i trenta artisti, italiani e internazionali, coinvolti nella mostra, hanno fondato il loro percorso di ricerca.

    Alcuni dei più noti protagonisti del panorama artistico contemporaneo, come Tacita Dean, Agnes Denes, Antony Gormley, Pierre Huyghe, Ryoji Ikeda, Carsten Nicolai, Roman Ondak, Giuseppe Penone, Rúrí e Sissel Tolaas, sono in dialogo con una selezione di artisti di una generazione più giovane, tra cui Hicham Berrada, Tega Brain, Dora Budor, Revital Cohen, Alexandra Daisy Ginsberg, Adelita Husni-Bey, Christian Mio Loclair, Daniel Steegman Mangrané, Richard Mosse, Rachel Rose, Jenna Sutela, Troika e Tuur van Balen,  e con alcuni famosi artisti del passato, come Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Albrecht Dürer, Nancy Holt, Channa Horwitz, Gustav Metzger, Roman Opałka, Robert Smithson e Rudolf Steiner.