Redatto da Sara Fresi, storica e giornalista.
SIETI / GIFFONI SEI CASALI (SA) – Viviamo in un mondo globalizzato, in continua trasformazione, siamo pressoché tutti connessi con l’ausilio delle tecnologie e della rete, eppure sembra che la maggioranza delle persone siano poco inclini a conoscere le alterità. Spesso viene assunta una posizione conservatrice, ci si limita a vivere nella propria zona di comfort senza darsi la possibilità di entrare in contatto con gli altri, considerati “diversi” (da chi?) e “minoranze” (quali sono queste “maggioranze”?); molti sottovalutano l’importanza della conoscenza che è progresso, evoluzione e crescita umana.
L’Antropologia è utile per relazionarsi agli altri esseri umani e comprendere i rapporti degli stessi all’interno di gruppi sociali. Essa ha un ruolo attivo: studi antropologici ed etnografici dopo essere divulgati sensibilizzano l’opinione pubblica, per creare una coscienza, e le istituzioni, affinché queste ultime promuovano azioni a tutela di minoranze per creare forme di integrazione. Chi sono le minoranze? Coloro che, se non vengono integrate all’interno di gruppi sociali, rischiano di restare ai margini, se non fuori. Quindi è fondamentale ragionare sul mondo che ci circonda; è necessario affinare la capacità di ascolto per accogliere i pensieri di tutti, non essere conservatori restando su proprie posizioni pensando che esse siano verità assolute. Quindi è importante interrogarsi sul mondo, di ieri e di oggi. L’Antropologia è necessaria per fare una diagnosi del presente, pensando come il mondo possa essere cambiato e, per questo, essa ha bisogno di avere più spazio nei luoghi di dibattito e sugli organi di informazione. L’Antropologia è una scienza trasformativa, può cambiare il mondo per crearne uno migliore, più inclusivo, dove nessuno si senta escluso. E’ la necessità dei nostri tempi. Questo pensiero potrebbe essere considerato utopico? Forse, ma noi ci crediamo in questa bella utopia.
In questa premessa sono argomentate le principali motivazioni che mi hanno portata ad aderire all’iniziativa dei docenti universitari, tra i massimi esperti italiani di antropologia, i professori Paolo Apolito e Stefano De Matteis che hanno organizzato la quarta edizione della Scuola estiva e residenziale di antropologia culturale dedicata all’auto-etnografia (24 – 27 agosto 2021) e la Festa dell’Antropologia (27 – 28 agosto 2021). Le attività si sono svolte all’interno del meraviglioso quattrocentesco ex convento dei Servi di Maria – Palazzo Abate Conforti in Sieti, frazione del comune di Giffoni Sei Casali, luogo immerso in una ricca vegetazione e nella tranquillità. Per partecipare alla Scuola di Antropologia e alla Festa di Antropologia non era prevista alcuna retta, ciascuno pagava il vitto per sé in un ristorante convenzionato e l’alloggio era spartano. La struttura è stata messa a disposizione gratuitamente dal Sindaco e dall’Amministrazione comunale. E’ stata un’esperienza di alta formazione e di crescita personale.
Scuola di Antropologia: 24 – 27 agosto 2021 – Palazzo Abate Conforti, Sieti.
Dal 24 al 27 agosto i partecipanti hanno svolto attività di auto-etnografia.
“L’auto-etnografia è un approccio di conoscenza che permette di conoscere i contesti sociali attraverso l’analisi del proprio vissuto. Si distingue dall’autobiografia poiché questa è un racconto di sé, mentre l’auto-etnografia è un’analisi dei contesti e ambienti sociali e ideologici nei quali si è vissuto e si vive. È un modo per assumere metodi di conoscenza antropologica della realtà a partire dal sé. Ciascuno dei partecipanti viene invitato a lavorare alla sua auto-etnografia da presentare agli altri sottoponendola a discussione.
Sarebbe un utilissimo strumento da diffondere anche fuori dalle università, per esempio nel corpo docente, tra gli animatori di comunità e tra quanti hanno curiosità di uscire dal proprio angusto sé, che nella percezione corrente dell’epoca dei selfie, sembra ridicolmente l’unica realtà “assoluta”, anche se in realtà è spesso schiacciata e omologata a quella degli altri”. (Testo tratto dalla pagina facebook “Antropologo a Domicilio” a cura del Prof. Paolo Apolito).
Festa dell’Antropologia: 27 – 28 agosto 2021 – Palazzo Abate Conforti, Sieti.
Dal 27 al 28 agosto presentazioni di libri di carattere antropologici, documentari, dibattiti e tanto altro.
Programma:
Venerdì 27 agosto 2021
Ore 16.15
Inaugurazione, saluti istituzionali e presentazione del programma.
Ore 16,30 – 19,30
Documentari antropologici.
“Ripensare il mondo fino a ieri: i documentari etnografici di Luigi Di Gianni”
Io, de Martino e Annabella Rossi…
Luigi Di Gianni, con le sue parole
a cura di Stefano De Matteis
Discussione
Il male di san Donato
a cura di Ulrich van Loyen
Discussione
Nascita di un culto
a cura di Paolo Apolito
Discussione
Ore 21,45
Storie & esperienze
Fascinazione delle parole e passione della ricerca locale
Salvatore Cingolo, ex-comandante presidio polizia locale, parla di Sieti
22,15 – 23,30
Antropologia e teatro
Tre compari musicanti. Storie minime nella grande storia: briganti, borbonici, francesi, di e con Paolo Apolito. Accompagnamento musicale di Antonio Giordano (voce, zampogna e chitarra battente).
Sabato 28 agosto 2021
Ore 10 – 12,30 Come si fa ricerca oggi: autoetnogralia dell’etno/foto/gralia
Claire Power, Laboratorio irregolare
Sul Vesuvio
Sara Terracciano, BBAA Napoli
In mezzo alle donne
Giuseppe Grimaldi, Università di Trieste
Da Addis Abeba a Campolongo
Urlich Van Loyen, Università di Siegen
In un basso della Sanità
Andrea Staid, Naba
Cosa è casa
12,30 – 13,00
Storia & esperienze
Figli di Annibale
Teresa Bruno
Ore 16 – 19
Per una antropologia del mondo contemporaneo giovanile
Programmi, video, biografie, dichiarazioni spontanee o raccolte
Una riflessione collettiva a partire da un palinsesto di storie
Ore 20 – 24
La Festa dell’Antropologia si è conclusa con la partecipazione alla “Festa della tradizione popolare”, organizzata da Mariapia D’Acunto Tedesco presidente dell’Associazione Club del Borgo Sieti, a Sieti bassa.