ROMA – È tornato in Italia un incunabolo del 1493 con cui Cristoforo Colombo, al rientro dalle Americhe, annunciò ai Reali di Spagna la scoperta del Nuovo Mondo. L’epistola “de Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis”, stampata a Roma da Stephan Plannck dopo il 29 aprile 1493, era stata trafugata, in epoca antecedente al 1988, dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.
Il documento è composto da 8 pagine scritte in latino ed è di elevatissima importanza storico-bibliografica e di considerevole valore commerciale. La lettera di Colombo era nelle mani di un facoltoso collezionista di Dallas, risultato, poi, essere detentore in buona fede. Quest’ultimo, informato della provenienza illecita del bene, sulla base di evidenze e riscontri raccolti dal Comando Carabinieri del TPC, non si è opposto alla confisca posta in essere dalla Procura di Philadelphia e alla definitiva restituzione allo Stato italiano.
Nel mercato statunitense erano confluiti alcuni rari incunaboli di Cristoforo Colombo, oggetto di monitoraggio da parte degli investigatori americani per la presunta presenza di falsi e di altri documenti evidentemente trafugati da biblioteche italiane ed europee.
Le verifiche sono state condotte dai Carabinieri dell’arte e dagli investigatori americani di H.S.I. (Homeland Security Investigation), con il fondamentale contributo del Prof. Paul Swope Needham, curatore della sezione libri antichi della Biblioteca Universitaria di Princeton (USA), esperto di riconosciuta competenza e collaboratore della polizia americana.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è nata dalla prosecuzione delle attività che nel 2016 hanno consentito il recupero di un altro esemplare della lettera di Colombo trafugata dalla Biblioteca Riccardiana di Firenze e sostituita con un falso. I Carabinieri, d’intesa con la magistratura, ne cureranno la riconsegna alla Biblioteca Marciana.
Alla cerimonia di restituzione dell’incunabolo che si è tenuta a Roma, al Ministero della Cultura, sono intervenuti: il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese; il Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli; Acting Director, Immigration and Customs Enforcement (ICE), Patrick J. Lechleitner; l’Incaricato d’affari a.i. dell’Ambasciata USA, Shawn Crowley.
“Le opere d’arte esprimono tutte un valore, ciascuna con le proprie caratteristiche, ma questo incunabolo è legato ad un nome fondamentale della nostra geografia identitaria quello di Cristoforo Colombo. Questo bene, recuperato grazie al prezioso lavoro dei carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale e alla fondamentale cooperazione con le autorità statunitensi, verrà restituito alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e in questa occasione, insieme con il Presidente della Regione Luca Zaia, si sta pensando di realizzare una mostra itinerante dedicata a Colombo nelle città del Veneto”, ha detto il Ministro Sangiuliano.
“L’Italia e gli Stati Uniti mantengono una solida partnership, in particolare sulle questioni relative all’applicazione della legge, dalle indagini sul traffico di stupefacenti e dall’interruzione delle reti di riciclaggio di denaro alla lotta alla criminalità informatica, allo smantellamento della criminalità organizzata, alla tutela del patrimonio culturale. Siamo partner a pieno titolo nella lotta contro la criminalità”, ha osservato l’Acting Director dell’ICE Patrick J. Lechleitner.
“Il recupero della lettera rappresenta una testimonianza non solo dell’efficace collaborazione tra Italia e Stati Uniti, ma anche del lavoro di squadra e della perseveranza degli italiani e degli americani che lo hanno reso possibile”, ha dichiarato l’Incaricato d’affari dell’Ambasciata statunitense, Shawn Crowley.
“La restituzione della lettera di Cristoforo Colombo testimonia ancora una volta la preziosa collaborazione italo-americana nel campo della cooperazione giudiziaria e di polizia, in particolare, tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e l’Homeland Security Investigations. Con il coordinamento delle magistrature dei due Paesi, questo lavoro ha permesso di riconsegnare al patrimonio italiano una importante testimonianza storico-culturale. I Carabinieri dell’Arte, con immutata passione, proseguono nell’infaticabile impegno nella tutela del patrimonio culturale, tra l’altro, grazie alla costante sinergia con il Ministero della Cultura. Le vestigia della storia e dell’arte sono patrimonio dell’intera umanità e vanno preservate. Ne è esempio il documento restituito, laddove Cristoforo Colombo descrive il suo viaggio verso il nuovo mondo”, ha affermato il Generale Molinese.