SEZZE (LT) – “La storia millenaria dei Lepini trova uno dei suoi punti di forza nell’arte, che sovente è nascosta all’interno di una rete di antichi e suggestivi borghi con incantevoli centri storici. Nell’ambito di un’ampia area geografica si fondono il Medioevo, il Rinascimento fino al Neoclassico, stili questi, che trovano nei peculiari contesti urbani un carattere comune nella sintonia della pietra bianca calcarea. Il patrimonio artistico è visitabile nei musei dei Monti Lepini e anche nel sistema dei beni culturali diffuso, composto da palazzi storici, castelli, cattedrali, abazie, chiese e monasteri. La gran parte di questi luoghi ci restituiscono un’emozione unica, con opere d’arte ospitate da secoli dentro architetture che ci tramandano una particolare cultura identitaria che vogliamo rinnovare nel tempo”. E’ con queste parole che Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, ha deciso di introdurre la presentazione ufficiale del volume “L’Arte nei Lepini”, scritto a 4 mani da Vincenzo Scozzarella e Ferruccio Pantalfini, promosso dalla stessa Compagnia ed edito da “Il Levante Libreria Editrice”, che sarà svelato ufficialmente venerdì 13 dicembre, nel corso di una manifestazione che si svolgerà a partire dalle 18 presso il museo civico “Duilio Cambellotti” di Latina. Il programma dei lavori prevede un intervento dello stesso presidente della Compagnia, seguito poi dai saluti istituzionali di Damiano Coletta, sindaco di Latina, e di Carlo Medici, presidente dell’amministrazione provinciale. A relazionare sul volume da loro stessi curato saranno Vincenzo Scozzarella e Ferruccio Pantalfini, mentre a seguire si segnalano gli interventi di Pietro Folena, presidente di “Metamorfosi” e dello storico dell’arte Claudio Strinati. A chiudere i lavori, infine, sarà Mauro Buschini, presidente del consiglio regionale del Lazio. Alla presentazione del volume parteciperanno anche sindaci e amministratori del versante pontino e romano dei Monti Lepini, invitati alla presentazione di un volume che, come hanno spiegato gli autori, “intende porsi come strumento per accostarsi alle ricchezze artistiche del territorio nella consapevolezza che attraverso la conoscenza si crea la strada per progettare un futuro capace di tutelare, valorizzare e promuovere un patrimonio culturale straordinariamente pregiato e intraprendere una lettura unitaria di un territorio unico nel suo genere. Un invito per i lettori a recarsi verso luoghi suggestivi alla scoperta di un sorprendente patrimonio culturale. Un viaggio alla ricerca dell’Hic et Nunc, dell’autenticità dell’opera d’arte: un percorso verso quella che Walter Benjamin definì l’aura della creazione artistica, essenza unica e irripetibile, esclusiva nel luogo che la ospita”.