VERONA – L’Arena di Verona. Un’emozione europea. Cento anni di Festival, cento anni di passioni. Un’emozione è stata celebrata martedì sera, un’immersione in un viaggio senza tempo, dove l’arte e la musica sono diventate lo strumento più significativo di dialogo tra i popoli. Idealmente, chiudendo gli occhi ci siamo ritrovati nell’Arena di Verona, il più grande anfiteatro romano attualmente in uso, assurto ad icona della città assieme alle figure di Giulietta e Romeo.
La centesima stagione vedrà il via tra due settimane, in mondovisione, con 24mila spettatori per le sole prime due serate nell’anfiteatro per assistere ad Aida di Giuseppe Verdi. Proprio Aida fu oggetto della prima rappresentazione nel 1913: quella serata, ideata per celebrare il centenario della nascita di Giuseppe Verdi, vide nascere il Festival. Da allora, d’estate l’Arena diviene il più grande teatro lirico all’aperto del mondo.
«Quello di martedì è stato un evento straordinario ed emozionante, alla presenza di oltre cento persone, che celebra un traguardo importantissimo, un momento di alto livello politico e culturale che ho ideato per promuovere e valorizzare la nostra città, che negli anni ha saputo omaggiare e dare prestigio alla musica e all’opera lirica come nessun’altra. L’Arena e il suo Festival sono motivo di orgoglio non solo per Verona, per il Veneto ma per l’Italia tutta e merita il giusto riconoscimento su tutti i livelli. Ringrazio in particolare la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola per il caloroso saluto e l’Ambasciatrice Federica Favi per aver arricchito l’evento con la sua testimonianza». Così l’eurodeputato veronese Paolo Borchia.
«È un onore e una gioia immensa poter presentare il nostro 100° Festival qui, nel cuore pulsante dell’Europa e dei suoi valori, – dichiara la Sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia – In questi due giorni ci siamo sentiti ancora più orgogliosi della storia e del presente internazionale dell’Arena di Verona. La speciale ricorrenza del 100° vuole una volta di più unire il pubblico di ogni latitudine nel segno della musica, nostro biglietto da visita e linguaggio veramente universale».
«L’Arena di Verona, teatro davvero internazionale, svolge anch’esso una funzione di incontro e mediazione tra valori, culture, simboli. L’arte, la musica mettono in relazione le persone, i loro sogni, le loro sensibilità. Per questo contribuiscono ad abbattere muri e barriere per costruire ponti tra i popoli di ogni lingua, nazionalità e provenienza», conclude il Vice Direttore Artistico Stefano Trespidi.