CIVITAVECCHIA – Dal Consiglio Direttivo del Polo Civico Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:
“Apprendiamo con viva soddisfazione la notizia che l’Arsial ha contattato il sindaco Cozzolino e l’assessore Manuedda per l’assunzione di decisioni che riguardano il trasferimento della pineta della Frasca alla competenza del Comune. Ora, per un territorio comunale dalle dimensioni alquanto ridotte come il nostro, per di più devastato dalla presenza di impianti e strutture di ogni genere, la possibilità che si giunga finalmente al definitivo riscatto dell’area è senz’altro una buona notizia. Che fa anche presagire un ampliarsi e un qualificarsi delle possibilità di fruizione della zona da parte dei civitavecchiesi.
In verità, di tempo per riappropriarsi della pineta ne è stato impiegato un po’ troppo, se si considera che gli antecedenti per condurre in porto un’operazione del genere non sono certo mancati. Come può dedurre chiunque ricordi che il comune di Civitavecchia già nel novembre 2013, e quindi sul finire dell’amministrazione Tidei, a conclusione di un impegnativo lavoro preliminare, pervenne all’adozione di una delibera di giunta che prevedeva il ritorno della pineta alla città in comodato d’uso gratuito ventennale per consentirne il recupero ambientale e forestale e l’utilizzazione da parte dei concittadini. Ed ebbe a stilare un preciso progetto di recupero e valorizzazione del luogo così tanto amato dai concittadini.
A questo punto, a cinque anni di distanza dall’iniziativa, il cammino verso una pianificazione adeguata degli interventi di carattere naturistico, archeologico e magari turistico sulla località diventa a nostro avviso ancora più lento e complesso essendo essa parte di quel Monumento Naturale Regionale che comprende un’area molto più vasta e su cui insiste l’intreccio di una pluralità di competenze. Che renderà difficile l’acquisizione di tutti i pareri e le autorizzazioni indispensabili per realizzare le trasformazioni necessarie e ricavare per la cittadinanza i benefici attesi. E’ da vedere, innanzi tutto – ma speriamo che sia una preoccupazione assolutamente infondata – se si potrà ancora contare sulla disponibilità dell’Ente che gestisce lo scalo marittimo a finanziare la valorizzazione complessiva del territorio cui è tenuto a titolo di compensazione per le opere portuali realizzate nel tempo”.