ROMA – Oltre sei tonnellate di reti abbandonate rimosse dai fondali marini e avviate al corretto iter per la distruzione. È il bilancio annuale dell’operazione “Reti fantasma”, che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, avviato a luglio 2019 a Fiumicino alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, del Comandante Generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino. Un’operazione che ha visto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sul territorio nazionale, mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate nei fondali marini della nostra Penisola.
La campagna, tuttora in corso, che la Guardia Costiera svolge su mandato del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, è stata presentata nel luglio del 2019 a Fiumicino alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Giovanni Pettorino. Le reti fantasma rappresentano una vera e propria emergenza ambientale, non solo perché disperdono nell’habitat marino le micro-particelle sintetiche delle quali sono composte, ma anche perché costituiscono delle vere e proprie “trappole mortali” nelle quali rimangono intrappolati molti pesci, anche di specie ittiche protette. Senza considerare, poi, il pericolo concreto che le stesse rappresentano per la sicurezza dei sub.