BOLOGNA – Dopo tre mesi di studio, incontri, ricerca, progettazione, costruzione di relazioni nel gruppo e con il territorio, grazie a una significativa e attiva collaborazione dei Distretti culturali della Città metropolitana, e un Public Program in cui artiste e artisti hanno proposto incontri, laboratori e momenti di confronto aperti al pubblico, giunge a conclusione con il mese di luglio 2024 il progetto di residenza della seconda edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition.
Nato dall’innovativa esperienza del Nuovo Forno del Pane, promossa nel 2020 dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per supportare la comunità artistica durante l’emergenza Covid-19 offrendo loro uno spazio di ricerca e produzione, il Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition su iniziativa della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna, e fortemente voluto da Elena Di Gioia, dal 2023 è diventato un’azione permanente della politica culturale metropolitana che mira al sostegno della produzione artistica, favorendo la formazione di comunità creative diffuse nel territorio metropolitano.
Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 è a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, coordinato da Giulia Pezzoli con la collaborazione di Cristina Ropa e Giovanna Trombetti e con l’assistenza alla curatela e alla comunicazione di Margherita Falqui.
Per le Amministrazioni comunale e metropolitana tra le soddisfazioni più importanti di questi anni c’è l’aver reso il territorio metropolitano una diffusa e allargata città artistica e culturale, grazie a uno straordinario lavoro di collaborazione e condivisione con i Distretti culturali. Aver voluto supportare la seconda edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition manifesta pienamente la volontà di radicare la linea di sostegno alla nuova creatività e ai linguaggi del contemporaneo, rendendo la Città metropolitana un ampio atelier artistico a cielo aperto dove i luoghi di eccellenza – scelti appositamente per questa seconda edizione – hanno accolto, connesso e sostenuto l’espressività artistica di sei giovani artiste e artisti, confermando che il sistema culturale comunale e metropolitano hanno la capacità di mettere a frutto progetti strategici e culturali di grande valore anche su un territorio vasto e diversificato. Le Amministrazioni ringraziano dunque tutti coloro che hanno collaborato al progetto e che hanno accolto anche quest’anno la grande sfida di realizzarlo attraverso un’edizione che brilla per peculiarità e progettualità artistiche che ci guideranno in futuri scenari dove l’arte, le comunità e le diverse generazioni potranno continuare a scrivere insieme nuove narrazioni culturali.
Per Giovanna Trombetti, dirigente Area Sviluppo Economico della Città metropolitana di Bologna: “Questa nuova seconda edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 ci ha visto impegnati come Città metropolitana nella sfida di far emergere nuovi luoghi di residenza e di creare uno scambio proficuo tra loro, gli artisti/e e il territorio, un percorso fatto di dialoghi, progettualità, connessioni non solo a livello artistico ma anche umano davvero importate. Il risultato è stato oltre ogni aspettativa. Si sono creati intrecci di saperi e vissuti molto significativi di cui siamo orgogliosi, intrecci che hanno spaziato in vari ambiti disciplinari dove l’arte ha potuto manifestarsi con estrema libertà e forza espressiva. Il lavoro sinergico e costante con MAMbo e i Distretti culturali, così come con l’agenzia ABSOLUT eventi&comunicazione che ha seguito tutta la progettualità, è stato fondamentale e ringrazio davvero tanto tutti gli operatori e le operatrici che hanno speso energie e forze per realizzare un’edizione così speciale e indimenticabile”.
Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, aggiunge: “Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 ha costituito un esempio perfetto di progettualità condivisa e un ulteriore importante passo verso la creazione e il perfezionamento del sistema museale metropolitano, coinvolgendo istituzioni locali e realtà associative e confermando la forte identità artistico-culturale e creativa di un’area geografica ricca di tradizione, storia e natura. Il progetto outdoor ha inoltre permesso di alimentare di nuova linfa e nuovi indirizzi le ricerche artistiche più contemporanee”.
Lorenzo Balbi, direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e co-curatore del progetto, conclude: “La seconda edizione dell’Outdoor Edition del Nuovo Forno del Pane si è posto in continuità con la prima edizione rinnovando la possibilità di creare una rete in grado di valorizzare le ricerche artistiche più contemporanee e divenire il connettore tra diverse realtà già attive sul territorio metropolitano e le artiste e gli artisti che operano in Italia. Il museo in questo modo si è configurato non solo come istituzione capace di captare artisti e artiste interessati a vivere un’esperienza formativa e di produzione ma anche di valorizzare e connettere gli spazi di produzione culturale attivi nel proprio territorio”.
Una pubblicazione finale in lingua italiana e inglese, curata da Caterina Molteni con progetto grafico di Giulio Ferrarella (al mare.Studio) e fotografie di Valentina Cafarotti e Federico Landi (Migliorare con l’età), documenta i tanti momenti vissuti da artiste e artisti nelle residenze. Nel volume viene dedicata un’intera sezione alle attività di autoformazione e all’esplorazione delle eccellenze e delle specificità dei distretti della Città metropolitana di Bologna concretizzatasi attraverso le visite guidate all’Oasi WWF e al Santuario della Beata Vergine della Consolazione di Montovolo, alla Stazione Astronomica di Loiano e alla scoperta delle opere disseminate per il borgo di Tolè. Artiste e artisti hanno inoltre aperto un confronto diretto con associazioni, professionisti e istituzioni quotidianamente attivi in queste aree attraverso conversazioni e laboratori, come l’incontro con il Gruppo della Stadura e il laboratorio di panificazione presso l’Istituzione Villa Smeraldi Museo della Civiltà contadina o la sessione di lettura dedicata al linguaggio presso il Museo Giuseppe Scarabelli di Imola.
Il libro si apre con i testi istituzionali di Elena Di Gioia, Giovanna Trombetti, Eva Degl’Innocenti e l’introduzione di Lorenzo Balbi. Seguono i saggi di Caterina Molteni e Giulia Pezzoli e le sezioni dedicate alle esperienze e alle attività di autoformazione di artiste e artisti nei luoghi che hanno vissuto e imparato a conoscere in questi mesi, tra aprile e luglio 2024: Andrea Di Lorenzo (Varese, 1994), in residenza presso il Distretto culturale Montagna, Grizzana Morandi; Adele Dipasquale (Torino, 1994), in residenza presso il Distretto culturale Imolese, Imola; Letizia Lucchetti (Ancona, 1999), in residenza presso il Distretto culturale Reno Lavino Samoggia, Madonna di Rodiano, Valsamoggia; Marco Mandorlini (Pontedera, 1998), in residenza presso il Distretto culturale Pianura Est, San Marino di Bentivoglio; Gianlorenzo Nardi (Giulianova, 1995), in residenza presso il Distretto culturale Savena-Idice, Loiano; Gaetano Palermo (Catania, 1998), presso il Distretto culturale Pianura Ovest, Calderara di Reno. La pubblicazione è disponibile per il pubblico presso il bookshop del MAMbo.
Un video trailer realizzato da Valentina Cafarotti e Federico Landi (Migliorare con l’età) raccoglie e rende visibile in versione condensata situazioni e interazioni che hanno coinvolto le due artiste e i quattro artisti in momenti diversi della residenza. Il video trailer è pubblicato sul canale YouTube MAMbo channel e sul sito web del Nuovo Forno del Pane.
Prima dell’inizio del periodo di permanenza, ai 6 vincitrici e vincitori è stata offerta l’opportunità di conoscere i servizi e le vocazioni del territorio e dei sei Distretti culturali grazie a un accompagnamento mirato realizzato in collaborazione con Bolognafor Talent, il servizio della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna dedicato allo sviluppo di progetti per l’attrazione e la valorizzazione dei talenti.
Successivamente, artiste e artisti, lavorando sia in autonomia che confrontandosi con curatrici e curatori del progetto, hanno portato avanti per tre mesi ricerche e attività sul territorio, relazionandosi con luoghi e persone e raccogliendo spunti per progetti che potranno dare luogo a nuovi lavori futuri.
In questi mesi artiste e artisti hanno inoltre realizzato un Public Program concepito come un laboratorio di autoformazione aperto al pubblico che ha messo al centro il loro punto di vista rispetto a tematiche rilevanti del contemporaneo.
Il primo degli eventi, proposto da Letizia Lucchetti lo scorso 11 giugno, ha portato la Scuola di Santa Rosa nella sezione “Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta” del MAMbo imbastendo una lezione aperta di disegno con i fondatori del progetto Luigi Presicce e Francesco Lauretta; il secondo appuntamento, programmato il 30 giugno e proposto da Gianlorenzo Nardi, ha visto l’architetto e professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre e co-fondatore di Stalker / Osservatorio Nomade, Francesco Careri, condurre il pubblico in un’esplorazione urbana lungo il tratto di strada che collega il MAMbo alle aree più interne del quartiere Navile, passando per sottopassi e luoghi marginali della città; il terzo evento proposto da Andrea Di Lorenzo è stato un laboratorio di fitoalimurgia con la contadina e studiosa Annalisa Malerba, che ha avuto luogo lo scorso 12 luglio ai Fienili del Campiario, a Grizzana Morandi; la quarta iniziativa si è svolta il 13 luglio e ha visto il curatore e ricercatore Daniel Blanga Gubbay confrontarsi con Gaetano Palermo sulle loro aree comuni di indagine artistica; il quinto appuntamento ha coinvolto Adele Dipasquale che, il 16 luglio, ha presentato presso Le Serre dei Giardini Margherita, il lungometraggio Lose Voice Toolkit da lei diretto discutendone successivamente con la scrittrice e artista Allison Grimaldi Donahue; il sesto e ultimo evento, proposto da Marco Mandorlini presso il Istituzione Villa Smeraldi Museo della Civiltà contadina a San Marino di Bentivoglio, ha coinvolto lo scorso 17 luglio un gruppo di persone nel workshop Tempo di una civiltà condotto dall’artista e contadino Luca Boffi (Alberonero).
Andrea Di Lorenzo parla così della sua esperienza: “Durante la residenza a Grizzana Morandi ho approfondito i processi biologici delle piante spontanee e la loro rappresentazione in decorazioni architettoniche locali. Il confronto con esperti nel settore botanico e studiosi delle tradizioni locali hanno fornito nuovi stimoli e hanno contribuito a rendere la mia indagine più dettagliata e puntuale. Inoltre, il dialogo con gli abitanti mi ha offerto preziose testimonianze sui mutamenti del paesaggio appenninico nell’ultimo secolo. Ho potuto approfondire ulteriormente questa tematica grazie anche alla consultazione di materiale dell’archivio forestale”.
Adele Dipasquale racconta: “La residenza al Nuovo Forno del Pane mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà artistica locale, è stato un momento cruciale per iniziare un dialogo con l3 altr3 residenti, il team curatoriale, ma anche con artist3, curator3 e professionist3 che abbiamo incontrato in questi mesi nel territorio. Inoltre la residenza mi ha dato la possibilità di avere il tempo e lo spazio necessari per proseguire la mia attuale ricerca sulla pratica medianica e muovere i primi passi nella scrittura e produzione di un nuovo film”.
Letizia Lucchetti descrive con queste parole il suo periodo di residenza: “Sono arrivata a Casa Vallarmà, nel distretto culturale di Valsamoggia, dopo un lungo mese di pausa dalla pittura. Ricominciare a dipingere dopo una pausa è sempre stato, almeno per me, un momento delicato in cui molte dinamiche vengono messe in discussione. Il Nuovo Forno del Pane mi ha offerto uno spazio e un tempo necessari per affrontare questo momento, dedicandogli tutte le mie energie. Mi ha permesso di vivere a contatto con la natura del bosco e i suoi animali in un preciso momento della mia vita in cui sentivo la necessità della pittura di doversi isolare, per poter essere più sincera possibile con me stessa”.
Marco Mandorlini scrive: “La mia esperienza al Nuovo Forno del Pane si è svolta al Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio. Fin dal mio arrivo mi sono sentito come in famiglia e sono riuscito a proseguire nella mia ricerca e ad ampliare le mie conoscenze riguardo la realtà rurale. La residenza mi ha permesso di confrontarmi e di partecipare attivamente con le sue realtà, dandomi l’opportunità di definire l’inizio del progetto da me proposto. Parte del tempo è stata utilizzata per lo sviluppo formativo attraverso l’organizzazione di attività e di laboratori collettivi, creando momenti di condivisione con gli altri partecipanti in residenza”.
Gianlorenzo Nardi spiega: “Presso l’Osservatorio ho avuto modo di confrontare la mia pratica con una dimensione scientifica. Da una parte ho condotto un lavoro di ricerca sull’archivio di lastre fotografiche, dall’altra una serie di passeggiate ed esplorazioni intorno al territorio di Loiano. Questi due aspetti mi hanno dato la possibilità di mettere in relazione la mia ricerca legata al tema del paesaggio all’immaginario evocato dalle osservazioni del cosmo condotte dagli astrofisici. Penso che una consistente parte di lavoro continuerà anche una volta lasciato l’Osservatorio, in una sorta di riverbero dell’esperienza fatta in questo luogo”.
Infine Gaetano Palermo dichiara: “Il Nuovo Forno del Pane mi ha permesso di approfondire alcuni aspetti della mia ricerca concettuale e coreografica legata al rapporto tra movimento e stasi, velocità e lentezza, attraverso la lente del wellness e della pratica sportiva. In questa prospettiva centrale è stato l’incontro con la comunità territoriale di Calderara di Reno relativo al laboratorio pubblico di indagine sulla temporalità non lineare dal titolo «Estasi» che ho tenuto, insieme a Michele Petrosino, presso la Casa della Cultura Italo Calvino”.
Foto artiste e artisti Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 di Valentina Cafarotti e Federico Landi, Migliorare con l’età.