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    Nuovo anno del Polo del Contemporaneo di Roma

    5:37 am
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    ROMA – La capitale non è solo archeologia e storia. È anche una città attivamente rivolta al contemporaneo. Dal 2018 l’Azienda Speciale Palaexpo, con i suoi luoghi di produzione – Palazzo delle Esposizioni, MACRO e Mattatoio, senza dimenticare il RIF, Museo delle Periferie, che per ora è senza mura – rappresenta a tutti gli effetti il polo del contemporaneo della capitale, un organismo culturale aperto, basato sulle teorie e le prassi artistiche e scientifiche attuali.

    Fin dalla sua creazione il “Polo del Contemporaneo” ha inteso fare del “visitatore” un partecipante attivo e critico, perché alla base del suo mandato sta la missione di mettere in primo piano l’accesso alla cultura e la possibilità di godere della bellezza, sviluppando contemporaneamente la capacità critica. Tutti elementi che rappresentano un fondamentale fattore di giustizia sociale, di accesso ai valori di cittadinanza, di benessere individuale e collettivo.

    Per questo i principi a cui si ispira Palaexpo – Polo del Contemporaneo sono:

    • l’incontro fra ricerca artistica e scientifica, per superare le barriere disciplinari e dare vita a inedite forme di sperimentazione e di conoscenza;
    • la produzione e la ricerca in territori intermedi fra le diverse forme d’arte, in particolare quelle performative (arti visive, teatro, danza, musica);
    • la proposta di nuovi modelli espositivi, per una convergenza fra attività espositiva e sperimentazione pedagogica;
    • la gratuità;
    • l’accessibilità e il coinvolgimento dei diversi pubblici;
    • la creazione di una rete di collaborazioni e co-produzioni con altre istituzioni artistiche e scientifiche, centri di ricerca, accademie straniere, festival ecc.
    MASBEDO. Blind Mirrors, 2019. Video monocanale (videostill). Collezione degli artisti.

    Esistono molte definizioni di “contemporaneo”. Per l’Azienda Speciale Palaexpo si tratta di ciò che accade nel presente (produzione di cultura, ricerca e sperimentazione in atto), di ciò che accade nello stesso tempo e nello stesso senso (organicità della proposta, co-produzioni e creazioni di reti di informazioni) e di ciò che propone nuovi modelli di concezione della cultura e della sua diffusione pubblica.

    L’attività dell’Azienda Speciale Palaexpo per il 2022 prevede infatti:

    • grandi rassegne, come “Il video rende felici”, rassegna sulla videoarte, realizzata in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina e che si svolge contemporaneamente a Palazzo delle Esposizioni e nella Galleria Comunale d’Arte Moderna o come “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO”, un grande progetto che vedrà impegnati insieme Palaexpo, il MAXXI e la Galleria Nazionale di Arte Antica – Palazzo Barberini;
    • mostre personali dal forte carattere sperimentale o politico come la mostra “Teresa Margolles. Periferia dell’agonia”, che si apre oggi al Mattatoio, che superano i confini tra le discipline come la grande antologica dell’artista e fashion designer Cinzia Ruggeri che si svolgerà al MACRO, e da Roma si sposterà a Londra, al Goldsmiths Centre for Contemporary Art;
    • progetti di alta formazione come il Master MAP_PA, Master in Arti Performative di Palaexpo e Accademia, in collaborazione con L’Accademia di Belle Arti di Roma, attualmente in svolgimento al Mattatoio;
    • progetti speciali che il MACRO dedicherà a figure della storia dell’arte del XX secolo come Richard Serra, a personalità da riscoprire come Lisa Ponti, con un’importante pubblicazione, sostenuta da Italian Council che sarà presentata anche al Musée des Arts Decoratifs di Parigi e al Centre d’Art Contemporain di Ginevra, o all’arte italiana, con una personale di Diego Perrone che include una grande produzione sostenuta dal PAC – Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura;
    • residenze di ricerca e produzione per dare modo ad artisti provenienti dai diversi ambiti delle arti performative di avere un tempo di ricerca e un sostegno alla produzione (Prender-si cura, presso il Mattatoio, in co-produzione con istituzioni e festival italiani e internazionali);
    • attività laboratoriali dedicate ai più diversi pubblici, come il Festival “Punti di Vista” (a cura del Laboratorio d’Arte di Palazzo delle Esposizioni), sulla percezione tattile dell’opera, o i laboratori gratuiti per bambine e bambini “Ricreazione”, alla Pelanda del Mattatoio, o i workshop con gli artisti del Dipartimento per l’Educazione Preventiva del MACRO;
    • rassegne cinematografiche come “A qualcuno piace classico”, nella sala cinema di Palazzo delle Esposizioni, unica sala a Roma in grado di proiettare in pellicola 35 mm o 16MM RUN, con la proiezione in 16 mm di classici del cinema sperimentale al MACRO;
    • presentazioni di nuove produzioni musicali, coreografiche, di ricerca teatrale, presso tutte le sedi, fra cui la rassegna di danza sperimentale “Buffalo”, in collaborazione con Teatro di Roma e Museo Nazionale Romano che, oltre al MACRO, si svolgerà alle Terme di Diocleziano;
    • progetti digitali come il sito dedicato a “Sublimi Anatomie” che non solo ricostruisce una grande mostra ospitata a Palazzo delle Esposizioni nel 2019, ma propone una nuova modalità multimediale di catalogo, o come il database “Mostre a Roma 1970-1989” o come il festival phygital IPERfestival dedicato al tema della periferia urbana.

    Tutto questo e molto altro, meglio dettagliato nel documento che segue “Programmazione 2022”, disegna un organico, complesso e innovativo insieme di iniziative intese ad avvicinare il pubblico alle arti e al sapere contemporaneo, a sostenere la ricerca degli artisti, a rendere accessibile la cultura senza venire meno al compito delle istituzioni pubbliche di contribuire alla crescita civile e alla coscienza critica dei cittadini.

    Foto in alto: Remoria. Exhibition view. MACRO, 2022. Courtesy Agnese Bedini, Dsl Stduio.