ROMA – La capitale non è solo archeologia e storia. È anche una città attivamente rivolta al contemporaneo. Dal 2018 l’Azienda Speciale Palaexpo, con i suoi luoghi di produzione – Palazzo delle Esposizioni, MACRO e Mattatoio, senza dimenticare il RIF, Museo delle Periferie, che per ora è senza mura – rappresenta a tutti gli effetti il polo del contemporaneo della capitale, un organismo culturale aperto, basato sulle teorie e le prassi artistiche e scientifiche attuali.
Fin dalla sua creazione il “Polo del Contemporaneo” ha inteso fare del “visitatore” un partecipante attivo e critico, perché alla base del suo mandato sta la missione di mettere in primo piano l’accesso alla cultura e la possibilità di godere della bellezza, sviluppando contemporaneamente la capacità critica. Tutti elementi che rappresentano un fondamentale fattore di giustizia sociale, di accesso ai valori di cittadinanza, di benessere individuale e collettivo.
Per questo i principi a cui si ispira Palaexpo – Polo del Contemporaneo sono:
- l’incontro fra ricerca artistica e scientifica, per superare le barriere disciplinari e dare vita a inedite forme di sperimentazione e di conoscenza;
- la produzione e la ricerca in territori intermedi fra le diverse forme d’arte, in particolare quelle performative (arti visive, teatro, danza, musica);
- la proposta di nuovi modelli espositivi, per una convergenza fra attività espositiva e sperimentazione pedagogica;
- la gratuità;
- l’accessibilità e il coinvolgimento dei diversi pubblici;
- la creazione di una rete di collaborazioni e co-produzioni con altre istituzioni artistiche e scientifiche, centri di ricerca, accademie straniere, festival ecc.
Esistono molte definizioni di “contemporaneo”. Per l’Azienda Speciale Palaexpo si tratta di ciò che accade nel presente (produzione di cultura, ricerca e sperimentazione in atto), di ciò che accade nello stesso tempo e nello stesso senso (organicità della proposta, co-produzioni e creazioni di reti di informazioni) e di ciò che propone nuovi modelli di concezione della cultura e della sua diffusione pubblica.
L’attività dell’Azienda Speciale Palaexpo per il 2022 prevede infatti:
- grandi rassegne, come “Il video rende felici”, rassegna sulla videoarte, realizzata in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina e che si svolge contemporaneamente a Palazzo delle Esposizioni e nella Galleria Comunale d’Arte Moderna o come “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO”, un grande progetto che vedrà impegnati insieme Palaexpo, il MAXXI e la Galleria Nazionale di Arte Antica – Palazzo Barberini;
- mostre personali dal forte carattere sperimentale o politico come la mostra “Teresa Margolles. Periferia dell’agonia”, che si apre oggi al Mattatoio, che superano i confini tra le discipline come la grande antologica dell’artista e fashion designer Cinzia Ruggeri che si svolgerà al MACRO, e da Roma si sposterà a Londra, al Goldsmiths Centre for Contemporary Art;
- progetti di alta formazione come il Master MAP_PA, Master in Arti Performative di Palaexpo e Accademia, in collaborazione con L’Accademia di Belle Arti di Roma, attualmente in svolgimento al Mattatoio;
- progetti speciali che il MACRO dedicherà a figure della storia dell’arte del XX secolo come Richard Serra, a personalità da riscoprire come Lisa Ponti, con un’importante pubblicazione, sostenuta da Italian Council che sarà presentata anche al Musée des Arts Decoratifs di Parigi e al Centre d’Art Contemporain di Ginevra, o all’arte italiana, con una personale di Diego Perrone che include una grande produzione sostenuta dal PAC – Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura;
- residenze di ricerca e produzione per dare modo ad artisti provenienti dai diversi ambiti delle arti performative di avere un tempo di ricerca e un sostegno alla produzione (Prender-si cura, presso il Mattatoio, in co-produzione con istituzioni e festival italiani e internazionali);
- attività laboratoriali dedicate ai più diversi pubblici, come il Festival “Punti di Vista” (a cura del Laboratorio d’Arte di Palazzo delle Esposizioni), sulla percezione tattile dell’opera, o i laboratori gratuiti per bambine e bambini “Ricreazione”, alla Pelanda del Mattatoio, o i workshop con gli artisti del Dipartimento per l’Educazione Preventiva del MACRO;
- rassegne cinematografiche come “A qualcuno piace classico”, nella sala cinema di Palazzo delle Esposizioni, unica sala a Roma in grado di proiettare in pellicola 35 mm o 16MM RUN, con la proiezione in 16 mm di classici del cinema sperimentale al MACRO;
- presentazioni di nuove produzioni musicali, coreografiche, di ricerca teatrale, presso tutte le sedi, fra cui la rassegna di danza sperimentale “Buffalo”, in collaborazione con Teatro di Roma e Museo Nazionale Romano che, oltre al MACRO, si svolgerà alle Terme di Diocleziano;
- progetti digitali come il sito dedicato a “Sublimi Anatomie” che non solo ricostruisce una grande mostra ospitata a Palazzo delle Esposizioni nel 2019, ma propone una nuova modalità multimediale di catalogo, o come il database “Mostre a Roma 1970-1989” o come il festival phygital IPERfestival dedicato al tema della periferia urbana.
Tutto questo e molto altro, meglio dettagliato nel documento che segue “Programmazione 2022”, disegna un organico, complesso e innovativo insieme di iniziative intese ad avvicinare il pubblico alle arti e al sapere contemporaneo, a sostenere la ricerca degli artisti, a rendere accessibile la cultura senza venire meno al compito delle istituzioni pubbliche di contribuire alla crescita civile e alla coscienza critica dei cittadini.
Foto in alto: Remoria. Exhibition view. MACRO, 2022. Courtesy Agnese Bedini, Dsl Stduio.