PADOVA – La Gaga Symphony Orchestra torna a esibirsi finalmente dal vivo venerdì 11 settembre, alle ore 21, a Padova, nella storica cornice della piazza d’armi del Castello Carrarese, con il nuovissimo spettacolo “Note a Margine. Viaggio nel Pop da Bach a Beyoncé”, che debutta in prima assoluta a conclusione della programmazione estiva “Castello Festival 2020”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Il concerto vedrà impegnato l’ensemble veneto nella formazione del Sestetto, che consente la giusta distanza tra i professori d’orchestra – tutti rigorosamente under 35 come da cifra distintiva della Gaga Symphony Orchestra – nel rispetto delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19.
Dopo aver animato con video, post e performance homemade sui propri canali social il lungo e difficile periodo del lockdown, tra una pioggia di like e commenti entusiasti dei propri fan e il sostegno al Dipartimento della Protezione Civile, la Gaga Symphony Orchestra farà di nuovo risuonare live, davanti a un pubblico in carne e ossa, la sua musica symphonic-pop in un concerto-spettacolo unico ed esclusivo per soli 400 spettatori (capienza massima consentita).
La serata intende invitare lo spettatore a bordo di una particolare time machine musicale che dal Barocco ritorna all’oggi tra musica classica e pop music, per raccontare delle prime popstar della storia e di come le loro composizioni si nascondano nella struttura e nelle note delle hit dei nostri giorni. Attraversando le epoche, si cercherà quindi di trovare insieme il comun denominatore del linguaggio musicale, perché come diceva John Lennon il ruolo del musicista nella società “è cercare di esprimere ciò che proviamo tutti”. Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio nella storia della musica, rigorosamente uptempo, oltre al quartetto d’archi, al pianoforte e alle percussioni, ci saranno le voci narranti di Simone Tonin e Sara Prandin, rispettivamente direttore musicale e direttore artistico, nonché fondatori della Gaga Symphony Orchestra, i quali spiegheranno come, in fondo, la musica colta e il pop non sono davvero così distanti!
«Ad un certo punto della Storia la musica è diventata Pop – afferma Sara Prandin. È riuscita ad attrarre tutti, davvero tutti, con melodie incisive e strutture intellegibili, creando una rottura con quella che oggi si definisce genericamente “musica classica” e che, da oltre mille anni, è fonte di piacere e ispirazione per il mondo occidentale. Ma la musica si è sempre evoluta nel corso dei secoli, plasmata dalla geografia, dalla religione, dalla politica, dalla tecnologia e dal genio di molti grandi compositori».
«Per questo – precisa Simone Tonin – vogliamo dimostrare in un’ora e mezza, tra i giri di accordi di una sonata e i contrappunti di un ritornello pop, tra le intramontabili hit di duecento anni fa e i grandi classici dei giorni nostri, come le composizioni dei “grandi” della storia della musica, vere e proprie prime “popstar”, siano rintracciabili oggi nella struttura e nelle note delle popstar contemporanee».
Il programma partirà quindi da una ricognizione intorno agli elementi cardine della musica, dagli accordi perno dell’armonia, al contrappunto e all’elaborazione tematica, per poi alternare arrangiamenti pop assolutamente inediti a partiture e temi classici, inframmezzati da momenti di transizione musicale, come una sorta di insoliti recitativi. Non mancheranno le hit del momento per ballare tutti sulla sedia, dai più piccini ai più grandi, e tenere il tempo con mani e piedi.
I biglietti da 5 € a 23 €, esclusi i diritti di prevendita, sono disponibili su Vivaticket (online e presso i punti vendita convenzionati) e da Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova).
Per informazioni sulle modalità di ingresso: 3421486878 – eventi@castellofestival.it. La serata si inserisce nella rassegna “Castello Festival 2020”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che vede la direzione artistica di Maurizio Camardi e l’organizzazione della Scuola di Musica Gershwin.