MATERA – La nascita del Museo Nazionale di Matera, che comprenderà i due musei affacciati sulla via Ridola di Matera, il Museo Archeologico Domenico Ridola e il Museo di Palazzo Lanfranchi da dieci anni la casa della cultura della città, corona intensi anni di lavoro indefesso del Polo Museale Regionale della Basilicata per la valorizzazione del patrimonio culturale al fianco delle istituzioni cittadine e regionali, dichiara la dottoressa Marta Ragozzino, Direttrice del Polo museale e ultima Soprintendente storico artistica della regione.
Il grande lavoro di condivisione dei processi culturali, l’apertura dei musei alle comunità, il miglioramento dell’accessibilità culturale, il riallestimento dei principali musei compreso il Museo Ridola, le moltissime mostre di Palazzo Lanfranchi – tra le quali le grandi produzioni culturali del 2014 (Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo 50 anni dopo) e soprattutto la mostra clou del 2019 (Rinascimento visto da sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra 400 e 500) – hanno restituito ai musei di Matera un nuovo straordinario ruolo culturale che oggi merita l’attribuzione dell’autonomia scientifica, organizzativa, economica e contabile voluta dal Ministro Franceschini.
La Riforma del MiBACT, approvata dal Consiglio dei Ministri e presentata alla stampa dal Ministro, ha tra i suoi passaggi più significativi proprio il riconoscimento della rilevanza di Matera e dei suoi musei, un grande successo per il Polo museale e la sua intera comunità lavorativa, sottolinea la Direttrice, fiera del risultato raggiunto e del percorso svolto negli anni insieme alla città, alla regione e alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 che ha sempre trovato nel Polo museale un prezioso e affidabile alleato.