NARNI (TR) – Saranno intitolati alla memoria del dott. Geppino Micheletti i Giardini del Pesce di Porta Ternana. Lo ha deciso il Consiglio comunale che con voto unanime ha dato mandato al sindaco e alla giunta di dare seguito all’iniziativa per onorare la memoria di un eroe della Seconda Guerra mondiale.
La decisione ha mosso dalla volontà del Consiglio di rendere omaggio ad un figura che nel dramma della guerra si distinse particolarmente in un episodio in cui Micheletti, pur colpito da un immane dramma personale, continuò a prestare soccorso ai tanti feriti provocati da una serie di esplosioni.
La storia del dott. Geppino Micheletti
Geppino Micheletti fu un chirurgo pluridecorato che affrontò alcuni dei più drammatici eventi che caratterizzarono la storia italiana dalla fine degli anni trenta sino al secondo dopoguerra. Le sue grandi qualità ne fecero un modello intramontabile per la storia della medicina contemporanea italiana. La figura di Geppino Micheletti è legata all’episodio delittuoso dello scoppio di alcune cariche esplosive marine che nella domenica del 18 agosto del 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola fece molti morti e feriti.
Questo tragico evento segnerà per sempre la sua vita. Infatti quando lui era chirurgo all’ospedale di Pola, dovette intervenire per operare centinaia di feriti per quella grande esplosione, che oltre a procurare oltre un centinaio di morti, dilaniò tantissimi giovani presenti quel giorno sulla spiaggia per celebrare un evento sportivo e festoso e che invece si tramuto in un’immane tragedia. Micheletti, mentre operava senza tregua le persone coinvolte nell’esplosione, dovette vivere anche una grande disgrazia personale, poiché tra i corpi dilaniati riconobbe prima quelli di un suo figlio ormai deceduto, poi dell’altro ancora in vita, ma irreparabilmente compromesso ed a cui dovette anteporre la salvezza di altri feriti che potevano essere ancora salvati.
Nonostante avesse perso nell’esplosione i figli Carlo e Renzo, di 9 e 6 anni, oltre al fratello e alla cognata, per più di 48 ore consecutive non lasciò il suo posto di lavoro fino alla cessazione dell’emergenza. Soltanto dopo si recherà a casa a consolare l’affranta madre dei suoi bambini, Iolanda Nardini, deceduta a Trieste nel 2007 all’età di 99 anni. Per questo suo encomiabile gesto di umana pietà ed elevata etica professionale il dott. Micheletti è assurto a simbolo degli alti valori morali e dell’altissimo senso civico della gente istriana ed il suo ricordo resta indelebile nella memoria dei cittadini di Pola.