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    Museo Archeologico Nazionale di Tuscania: incontro con la poesia di Lillo Di Mauro e il violino di Cristiano Firmani

    5:37 am
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    TUSCANIA – Domenica 30 aprile alle ore 16.30 l’associazione culturale Magazzini della Lupa vi invita al Museo Archeologico Nazionale di Tuscania per l’Incontro con la poesia di Lillo Di Mauro. Il giovane Cristiano Firmani con il suo violino, accompagnerà Lillo Di Mauro nel reading poetico, tratto dalla silloge inedita “La terra trema” che sarà pubblicata alla fine di settembre dalla Fondazione Internazionale Mario Luzi.

    L’evento ha il patrocinio del Comune di Tuscania e della Direzione Regionale Musei Lazio ed è all’interno del progetto “Viae Crucum” mostra d’arte contemporanea a cura di Giuseppe Salerno (visitabile fino al 4 giugno), con opere di: Tonina Cecchetti, Giulia Napoleone, Tommaso Cascella, Mirna Manni, Sandro Scarmiglia, Toni Bellucci, Maria Pizzi, Lughia, Maria Grazia Tata, Eva Gerd, Petra de Goede, Luigi Riccioni, Massimo De Angelis, Ambra Loreti, Lidia Bachis, Marco Paolini, Mario Becciu. Opere che sono visioni del mondoin cui viviamo, tracce di cammini diversi e consapevolezze maturate poste in scena da artisti che vivono la necessità di rendere manifesto un sentire di fronte al quale a nessuno di noi è dato restare indifferenti.

    Il poeta Lillo Di Mauro con i suoi versi, ben si pone all’interno di “Viae Crucum”, (ossia le vie delle croci, delle sofferenze),  perché il suo è un canto dell’anima che dà voce al dolore e alla disperazione!

    Lillo Di Mauro scrive: “La poesia per me è la parola che genera, l’urlo che arriva al cielo, il sogno. In ogni cosa trovo poesia, essa s’irradia da tutte le cose. Da sempre la poesia risponde alle mie domande, mi aiuta a penetrare gli aspetti più remoti della mia esistenza. La coltivo come un fiore in questo mondo dai caratteri edonistici, la celebro come un rito, dalla poesia mi sento nobilitato. Nella poesia anche il silenzio sa prendere forma, grazie ad essa riesco a rappresentare i travagli della mia anima superando la dimensione ordinaria del quotidiano. Grazie allo strumento poetico capace di toccare corde sensibili, posso oltrepassare il linguaggio convenzionale ed entrare in un modo parallelo di comunicare, cogliere nella parola i segni e i tratti dell’amore, dei desideri del corpo dove anche gli odori e gli umori acquistano una dimensione tattile. Quando mi esprimo in versi recito preghiere comunicando con un altrove sconosciuto, immaginario”.

    Lillo Di Mauro è nato a Sutri (Viterbo) sessantasei anni fa. Sin da adolescente è stato attratto dalla poesia e dalla letteratura, dall’arte e dalla bellezza. La sua diversa sensibilità è cresciuta dentro i nuovi spazi aperti dalle lotte emancipatrici degli anni ‘70. Da sempre inserito nella realtà sociale, ha partecipato come omosessuale alle lotte per i diritti e al riconoscimento del valore delle differenze e tuttora si dedica, nell’ambito del volontariato, alla tutela e al sostegno di tossicodipendenti, minori e detenuti, con particolare riferimento ai figli di detenuti e alle madri detenute con i figli. Ha pubblicato: L’orizzonte rosato del tempo (2021). Nel silenzio… intrecciando pensieri (1981), Rispetto del tempo (1983), Malia del vento (1985), Come un soffio (1989), Gabbie (2007; presentata alla Feltrinelli International nell’ambito delle iniziative culturali per il Gay Pride) e Briciole da terra (2015). Ha scritto e curato un tributo a Pier Paolo Pasolini Dove acqua di Tevero s’insala e i reading teatrali Patroclo e Achille e Passeggiate Romane.

    Parola poetica, emozioni e suono, nell’incontro di domenica al museo, dove il giovane Cristiano Firmani, con la sua delicatezza e la scelta di suonare specifici brani, accompagnerà con il suo violino i versi del poeta.

    Cristiano così si racconta: “Ho 16 anni ed ho preso un violino in mano per la prima volta a 7 anni. Era lo strumento di mio zio, violinista senza passione fino all’adolescenza. È stato per me un amore discontinuo, interrotto a 12 anni e poi ripreso l’anno scorso. Il violino è uno strumento complicato, capace di incantare gli angeli e infastidire i diavoli. L’archetto vibra sulle corde e racconta il mio umore. Il violino mi legge dentro ed io racconto la mia storia dandogli voce …”. Si dice che il suono del violino sia il suono dell’anima. Diciamo allora che i versi nati dall’anima di Lillo Di Mauro, poeta dalla sensibilità rara e sconfinata, e il suono dell’anima del violino di Cristiano si innalzeranno nel suggestivo incontro al chiostro del museo in un’armonia di espressioni.