MONTELEONE DI ORVIETO (TR) – Il Comune di Monteleone di Orvieto ha scritto ufficialmente ad Infratel e Telecom in merito ai lavori per la realizzazione della banda ultra larga prevista in Umbria dal Piano nazionale. Non avendo avuto ancora risposte, l’amministrazione ha diffuso un comunicato nel quale spiega nel dettaglio la sua posizione in merito al progetto non ancora terminato. Questo il comunicato affidato all’ufficio stampa della Provincia di Terni:
“Il 9 novembre 2017 è stato firmato un contratto tra Infratel e Open Fiber che ha sancito l’avvio del Piano nazionale banda ultra larga in Umbria. Obiettivo del piano era quello di garantire, entro il 2020, che almeno l’85 per cento della popolazione potesse fruire di una connettività a 100 megabit/s e la parte rimanente ad almeno 30 Megabit/s. Tale progetto è nato dalla volontà del Consiglio dei ministri che il 3 marzo 2015 ha approvato la “Strategia italiana per la Banda Ultra Larga” con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese sia sul piano infrastrutturale che su quello dei servizi, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.
Nel maggio del 2015 Infratel Italia, società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, ha avviato una consultazione per l’aggiornamento della mappa della disponibilità di connettività a Banda Ultra larga. L’Italia è così risultata divisa in due cluster distinti: aree sulle quali gli operatori hanno manifestato interesse ad investire direttamente (cosiddette aree “a successo di mercato” o “aree nere”) e aree sulle quali si ritiene necessario finanziare gli interventi con fondi pubblici (cosiddette aree “a fallimento di mercato” o “aree bianche”). Il Comune di Monteleone d’Orvieto, come tutti gli altri comuni umbri, ha sottoscritto la convenzione con Infratel Italia S.p.a. per la realizzazione di reti in fibra ottica per la banda ultra larga sul territorio comunale attingendo a fondi pubblici, in data 31 marzo 2019.
Nello specifico, aderendo alla convenzione Infratel/Regione Umbria, il Comune di Monteleone d’Orvieto è rientrato all’interno della fase 1 del progetto, ovvero all’interno di quelle aree che sono state ritenute a “fallimento di mercato”. Purtroppo, dalla firma della convenzione, il nostro Comune non ha avuto più risposte esaustive se non l’invio di report trimestrali in cui veniva riportato lo stato lavori del progetto. Poiché lo stato lavori relativo al nostro Comune sembrava bloccato, l’amministrazione comunale passata e quella odierna ha iniziato ad incalzare la Regione Umbria per avere risposte concrete sulla situazione e, nel mese di luglio scorso (luglio 2019), si è avuta la spiacevole notizia che il Comune di Monteleone d’Orvieto è un comune sospeso, insieme ad altri 15 comuni umbri.
Comune di Monteleone d’Orvieto Che cosa vuol dire comune sospeso? Il progetto voluto dalla Regione prevedeva che i Comuni, o porzioni di essi, compresi nelle aree cosiddette “bianche”, aree cioè dove non era stato dichiarato l’interesse da parte di operatori terzi di telecomunicazioni ad effettuare investimenti nella rete, potevano essere oggetto del Piano Bul e quindi beneficiare dei finanziamenti pubblici per la copertura delle unità immobiliari con tecnologia ftth o fwa. Tuttavia, al momento della progettazione, per quanto riguarda il nostro comune, i civici da coprire (almeno il 95 per cento) sono stati trovati già raggiunti (o dichiarati) da operatori diversi da Open Fiber, che si era aggiudicata l’appalto regionale per la realizzazione e la gestione della rete pubblica in fibra ottica.
Ciò ha fatto sì che il nostro comune venisse considerato “sospeso” per l’investimento pubblico e quindi che non partissero i lavori guidati da Open Fiber in quanto l’intero territorio comunale è risultato di interesse per una società terza di telecomunicazioni fino al 31 dicembre 2021. Grazie ai continui solleciti e alla collaborazione con i dirigenti regionali del Piano Nazionale Banda Ultra Larga che ci hanno supportato con email, incontri, telefonate tenutesi da luglio ad oggi, e che ci hanno fornito preziose informazioni sulla nostra situazione, si è deciso di intervenire scrivendo alle due aziende interessate al nostro territorio al fine di avere una spiegazione e una risposta esaustiva sui lavori.
Quindi, in data 23 aprile di quest’anno sono partite le lettere ad Infratel Spa e Telecom Spa e di cui, ad oggi, siamo in attesa di risposta. L’amministrazione è consapevole che tale tecnologia sia estremamente importante in territori delocalizzati come il nostro comune, ancor più in un periodo come quello attuale che limita e limiterà i contatti interpersonali ed ove i mezzi di comunicazione tecnologici sono e saranno la fonte principale di sviluppo e di veicolazione del quotidiano.
Non occorre citare il ruolo fondamentale che tale tecnologia sta avendo e avrà nelle scuole e nello studio e come verranno altamente penalizzati quei territori che non sono in grado di garantire e far usufruire di tale strumento ai propri cittadini. Per queste motivazioni l’amministrazione comunale perseguirà tutte le vie possibili al fine di raggiungere il miglior risultato per il proprio territorio”.