Intervista a Marco Mattei musicista di origine civitavecchiese autore del nuovo album Out of Control. Al disco hanno collaborato 24 musicisti provenienti da Europa, Asia, Africa e America.
Come nasce e si sviluppa la passione per la musica?
Come sia nata la mia passione per la musica è una domanda alla quale trovo molto difficile dare una risposta. Non ricordo un momento in cui sia cominciata. Ricordo di essermi sentito attratto dalla musica fin da molto piccolo. Mio padre ascoltava musica classica e alcuni cantautori italiani come Fabrizio De André. Io ascoltavo con grande piacere, affascinato dai suoni che uscivano dalle casse dell’impianto stereofonico.
Ho iniziato durante il periodo delle medie a suonare le tastiere per poi passare verso i 15 anni alla chitarra, ispirato dagli eroi della sei corde di band come Pink Floyd e Genesis che avevo iniziato ad ascoltare in quel periodo. Ho cominciato a studiare chitarra jazz con Max Rosati a 16 anni e a suonare con diverse band rock locali.
A 19 anni sono entrato a far parte dei DeBlaise un gruppo di progressive rock di Civitavecchia, realizzando una demo di brani originali e suonando per anni nel circuito musicale locale. Negli anni mi sono unito a tribute band di gruppi come Rush e Pearl Jam.
Quando ha sentito l’esigenza di comporre brani e a cosa si è ispirato?
Nel 2003 ho realizzato il mio primo album di musica originale. Un disco auto prodotto con composizioni di un genere diverso dal Prog Rock che suonavo nei DeBlaise. Fu un’esperienza molto positiva che avevo sicuramente intenzione di ripetere. Dal 2006 però ho lasciato l’Italia andando a vivere in Spagna, Svezia, Giappone, Austria e Stati Uniti. Vivere in tanti paesi diversi ha reso più difficoltoso dare regolarità alla mia attività di musicista ma ho continuato a suonare e collaborare con diversi artisti sia in Italia che nei posti dove vivevo. Inoltre e’ stata un’ottima opportunità per venire a contatto ed assorbire diverse culture e stili musicali che hanno influenzato la mia scrittura.
Circa tre anni fa ho iniziato a sentire l’esigenza di mettere la mia esperienza in un album di musica originale. Lo spunto è partito da una riflessione sulle tensioni sociali che negli ultimi anni si sono acuite. Aver vissuto in tanti paesi mi ha fatto riflettere sul fatto che molti aspetti di ciò che percepiamo definire la nostra identità, come il colore della nostra pelle o il luogo dove siamo nati, non sono sotto il nostro controllo. Questa realizzazione dovrebbe portare a un cambiamento di prospettiva: quando ci mettiamo nei panni degli altri, permettiamo a noi stessi di diventare più aperti ed empatici. Oltre alla mia passione per la musica, diffondere questo messaggio di empatia e inclusione è una delle cose che mi ha spinto a realizzare questo disco.
Può argomentare alcuni aneddoti anche sulle collaborazioni?
Al disco hanno collaborato ben 24 musicisti diversi, provenienti da Italia, Olanda, Inghilterra, Portogallo, Sud Africa, India e Stati Uniti. Paradossalmente limitazioni come la distanza fisica e l’impossibilità di incontrarsi di persona durante i periodi di lockdown dovuti al covid sono diventati opportunità di collaborazione. La tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale nell’abilitare la possibilità di collaborare a distanza. Cosa impensabile solo 5 anni fa. Inoltre il fatto che i concerti fossero stati cancellati ha sicuramente facilitato la possibilità di collaborare con musicisti che altrimenti sarebbero stati in tour.
Oltre che con gli amici di sempre, tra cui i civitavecchiesi Max Rosati, Duilio Galioto, Paolo Gianfrate, Gianni Pierennunzio e Salvare Mennella sono quindi riuscito lavorare con musicisti di fama mondiale che hanno influenzato il mio percorso musicale e che ho ascoltato e visto in concerto dai tempi del liceo.
Sono molto felice di avere nel disco il contributo di musicisti incredibili come Tony Levin, Jerry Marotta, Chad Wackerman, Pat Mastelotto, Clive Deamer ed altri che hanno suonato con artisti del calibro di Peter Gabriel, King Crimson, Frank Zappa, Radiohead, Robert Plant, Pink Floyd, John Lennon.
Nel rapportarsi con questi mostri sacri della musica moderna c’è stato da parte mia sicuramente un timore reverenziale. É stato molto bello però scoprire l’aspetto umano di questi artisti. Sono rimasto impressionato dalla loro professionalità ed umiltà nell’ascoltare la mia visione e nell’assicurarsi che le loro performance soddisfacessero le mie aspettative: come avrebbe potuto essere altrimenti con l’enorme talento che mettevano a mia disposizione?
Dove è possibile acquistare il suo album?
Il disco può’ essere ordinato come download digitale o cd con booklet di 16 pagine sulla pagina BandCamp dell’etichetta discografica che distribuisce il disco, la Third Star Records.
Il link si può trovare sul mio sito www.marcomattei.art o direttamente all’indirizzo di seguito: https://thirdstarrecords.bandcamp.com/album/out-of-control
Sarà anche disponibile sulle varie piattaforme streaming ma vorrei cogliere l’occasione per sensibilizzare gli appassionati di musica sul fatto che gli artisti percepiscono meno di un centesimo di euro per ogni streaming. Pertanto per supportare i musicisti il modo migliore é quello di acquistare i cd o download digitali e di partecipare ai concerti dal vivo.