CIVITAVECCHIA – Dal Dott. Massimo Magnano San Lio Responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:
“Domenica 18 Febbraio si è svolta presso la Parrocchia dei Santi Martiri Giapponesi a Civitavecchia una messa dedicata alla memoria di Marek e Modesta e di tutti i senzatetto che sono morti in questi anni recenti nelle città di Civitavecchia, Tarquinia, Santa Marinella e Ladispoli. La messa, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio è stata celebrata dal Vescovo S.E. Luigi Marrucci. Erano presenti in Chiesa un piccolo popolo di persone povere senza dimora. Erano presenti anche tanti volontari di Sant’Egidio di tutte le età. Ha partecipato anche l’Assessore Enzo D’Antò, con la fascia tricolore, a rappresentanza del Comune di Civitavecchia.
All’inizio della funzione è stata spiegata l’origine di questa Liturgia, che ogni anno si ripete ed è sempre più partecipata: “Il 28 Dicembre 2011 Marek, un nostro concittadino polacco senza dimora, fu trovato privo di vita alle 6 di mattina dagli agenti della polizia municipale mentre era seduto su una panchina in piazza Guglielmotti, proprio di fronte al Palazzo del Comune. L’inseparabile cagnolino abbaiava per attirare l’attenzione dei pochi passanti a quell’ora. La causa principale della morte fu sicuramente il freddo, in quei giorni di Dicembre particolarmente rigidi. Da allora la Comunità di Sant’Egidio ha voluto ricordare Marek e tutti coloro che dopo di lui sarebbero morti in condizioni di estrema povertà, senza una casa o un riparo. Nello stesso tempo Sant’Egidio iniziò a lavorare con più intensità per costruire, insieme ad altri soggetti, una città più umana e solidale dove nessuno muoia più per il freddo e la solitudine”. Da qui nacque l’idea, per esempio, di sviluppare una rete di convivenze protette per i poveri particolarmente fragili che Sant’Egidio iniziò a realizzare fin dal 2012; o il progetto emergenza freddo, in collaborazione con il Comune di Civitavecchia ed altre Associazioni come la Croce Rossa.
Il lavoro di Sant’Egidio a sostegno dei senza fissa dimora ha però origine ben più antiche, in una Comunità che inizia ad avere una storia significativa e quest’anno compie il 50esimo anniversario: il servizio per portare i pasti caldi e le coperte ai senza tetto iniziò per le strade di Roma alla fine degli anni ’70. Nella storia della Comunità fu particolarmente significativa l’incontro con la storia di Modesta Valenti: una donna senza dimora di 70 anni che morì il 31 Gennaio 1983 a causa di un malore che la colse mentre stava nel suo luogo abituale, un punto di Piazza dei Cinquecento presso la stazione Termini. Un passante chiamò l’ambulanza ma gli operatori sanitari non la trasportarono in Ospedale perché “era sporca e mandava cattivo odore”. L’anno successivo Sant’Egidio iniziò a ricordarla insieme a tanti: piano piano nella memoria dei poveri di Roma, Modesta è diventata un punto di riferimento, una madre per tanti. A sua memoria ci sta anche una scultura presso il Binario 1 della Stazione Termini o nella Mensa per i poveri di via Dandolo a Roma.
La liturgia di Marek e Modesta, oggi a Civitavecchia, è stata particolarmente toccante: tutti stavano in silenzio in religioso ascolto delle parole della Scrittura e di quelle dell’omelia del Vescovo Luigi che si è rivolto a questo piccolo popolo di poveri e di umili con parole affettuose e li ha spinti alla speranza che nasce dal Vangelo, specie in questo tempo di Quaresima. Molto toccante è stata anche la processione delle candele alla lettura dei nomi dei senza dimora morti in questi ultimi anni. “E’ in situazioni come queste che si vedono le persone senza tetto in una luce diversa: non solo come bisognosi di cose materiali ma anche di quelle spirituali” dice una ragazza di Sant’Egidio. Dopo per i 100 senza tetto, la Comunità e la Parrocchia dei Santi Martiri hanno offerto un pranzo, che si è svolto nella gioia dello stare insieme, anche tra tanti volontari giovani ed adulti”.
Foto gentilmente concessa