ARCEVIA (AN) – Il Museo Archeologico Statale di Arcevia, in occasione della riapertura dei musei, da martedì 27 aprile aggiunge altri reperti di sequestro ai pezzi già in esposizione, tutti recuperati dai Carabinieri del TPC Nucleo di Ancona nel corso del 2015.
L’iniziativa, oltre a voler essere un omaggio ai visitatori per poter fruire di reperti solitamente in deposito, vuole anche proporre una riflessione sull’importanza della tutela dei Beni Culturali come valore di identità comunitaria e su quanto sia dannosa la decontestualizzazione del singolo reperto per attività illegali.
Il 23 settembre 2020 è stata ratificata dall’Italia la Convenzione di Faro che non solo dichiara che il patrimonio culturale è un diritto umano, ma anche che la “conservazione dell’eredità culturale, ed il suo uso sostenibile, hanno come obiettivo lo sviluppo umano e la qualità della vita”, (Art. 2).
Il prezioso lavoro del Comando Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale accende, infatti, i riflettori sul problema del traffico illecito di beni culturali, che in campo archeologico comporta una pericolosa decontestualizzazione dei reperti mutilando, così, la storia che il reperto racconta, spesso falsata da restauri invadenti che ne alterano ulteriormente la leggibilità.
Nel titolo la bellezza violata si intende proprio questa mutilazione, causata da chi pone l’attenzione più sul guadagno che sul valore culturale del reperto, depauperando la nostra storia.
Orario di apertura martedì e venerdì h 8.30-13; mercoledì e giovedì h 14-19; sabato, domenica e festivi aperto solo su prenotazione con almeno un giorno di anticipo al numero 0731 9622 oppure via mail all’indirizzo drm-mar.arcevia@beniculturali.it; https://www.facebook.com/museoarcevia/.