GENOVA – Palazzo Reale, nel Teatro del Falcone, apre al pubblico dal 10 novembre 2018 al 10 marzo 2019, una grande mostra, a cura di Daniele Sanguineti e con la direzione di Luca Leoncini, dedicata alla celebre figura di Anton Maria Maragliano, rinomato autore di sculture lignee.
Per la prima volta si potranno ammirare, a confronto tra loro, i capolavori del maestro, testimoni della potenza persuasiva del legno dipinto e dorato a personificare i protagonisti del Paradiso: dalle eleganti statue mariane agli aggraziati Crocifissi fino alle grandiose macchine processionali con i martirii dei santi.
Si tratta del primo evento espositivo utile a dar conto del profilo monografico dell’artista, affrontato negli ultimi vent’anni in maniera specifica e approfondita da Daniele Sanguineti che ha apportato un capillare apporto archivistico e filologico, incrementando notevolmente il catalogo delle opere.
La capacità di corrispondere alle esigenze della committenza attraverso immagini bellissime e di forte impatto emotivo rese possibile, a partire dall’inizio del Settecento, l’ottenimento di un vero e proprio monopolio che costrinse lo scultore alla dotazione di un assetto imprenditoriale articolato. Ben due generazioni di allievi furono accolte nelle stanze di Strada Giulia, nel cuore di Genova, dove Maragliano aveva la bottega, dando corso a quel fenomeno di divulgazione del linguaggio del maestro che rappresenta l’aspetto più affascinante, benché problematico, dell’approccio allo scultore: e gli allievi degli allievi perseguirono questa divulgazione oltrepassando la fine del secolo.
La mostra, allestita negli ambienti del Teatro del Falcone, proporrà un percorso espositivo dalla doppia impostazione: da un lato l’iter cronologico, con i modelli culturali di riferimento, gli esordi, la bottega e l’intervento progressivo degli allievi, dall’altro una serie di sezioni tematiche, articolate in suggestive aggregazioni di opere per iconografia o impatto scenografico.
L’esposizione si aprirà con una sezione dedicata ai precedenti con le opere degli artisti su cui il giovane Maragliano si formò, da Giuseppe Arata e Giovanni Battista Agnesi a Giovanni Battista Bissoni e Marco Antonio Poggio.
Seguiranno i luoghi di Maragliano evocati attraverso una serie di documenti, incisioni e acquerelli utili a raccontare le fasi di apprendistato e gli ambienti che hanno ospitato lo spazio di lavoro del maestro nel corso degli anni.
Il magnifico San Michele Arcangelo di Celle Ligure, richiesto a Maragliano nel 1694, e il San Sebastiano per i Disciplinanti di Rapallo, commissionato nel 1700, testimoniano, in un’apposita sezione, il ruolo dei modelli in sintonia con la più aggiornata cultura figurativa radicata a Genova grazie al pittore Domenico Piola e allo scultore francese Pierre Puget. Queste sculture, capaci di tradurre nella tridimensionalità del manufatto la grazia coinvolgente propria della pittura coeva e della scultura berniniana, rivelano il nuovo, delicato dinamismo della cultura barocca.
La pratica di lavoro, dalla manipolazione dei modelli in creta alla collaborazione con i pittori – specie quelli di Casa Piola – costituirà un approfondimento di particolare interesse che renderà comprensibile il progetto ideativo nell’interezza del suo iter.
L’accostamento progressivo di alcuni Crocifissi, grandi o piccoli, da cappella, da altar maggiore o da processione, mostra il sostanziale rinnovamento conferito da Maragliano all’iconografia fino all’ottenimento di un cliché replicabile da parte degli allievi.
Una serie di spettacolari Madonne, sedute in trono, e una straordinaria cassa processionale – il Sant’Antonio Abate contempla la morte di san Paolo eremita oggi pertinente all’omonima confraternita di Mele – restituiscono le valenze di teatralità delle composizioni maraglianesche, per le quali il biografo Ratti, riportando il giudizio del popolo, scriveva: “…han tutta l’aria di Paradiso”.
Le tematiche penitenziali, da Settimana Santa, saranno illustrate nella coinvolgente sezione La passione secondo Maragliano.
Accanto ad opere dal piccolo formato, tra cui le statue da presepe, che permetteranno di apprezzare pienamente la perizia tecnica del maestro, saranno inoltre esposti oggetti raffinatissimi, di ambito sacro e profano, commissionati da famiglie nobiliari per le proprie raccolte private.
Il percorso si conclude con un’allusione alla complessa gestione dell’eredità maraglianesca, grazie alla presenza di alcuni pezzi realizzati dai principali allievi.
Vista la ricca presenza di opere di Maragliano nel tessuto cittadino, la mostra proseguirà in città dove saranno opportunamente segnalate sculture e casse processionali ancora oggi custodite nei luoghi d’origine, come la Pietà di San Matteo, i Dolenti della cappella
Squarciafico in Santa Maria delle Vigne, il San Pasquale della Santissima Annunziata, che non potrebbero essere movimentate per la loro complessità. I diversi siti verranno così coinvolti nell’itinerario espositivo, creando accessi facilitati per i visitatori, anche in collaborazione con l’Ufficio Arte Sacra della Curia Arcivescovile di Genova.
Un ulteriore collegamento alla mostra riguarderà la Pinacoteca dell’Accademia Ligustica dove sarà allestito un presepe con le statue afferenti alle collezioni civiche (Museo Luxoro), per dar conto dell’impronta maraglianesca sulla produzione di statuaria presepiale di secondo Settecento.
L’importante evento espositivo, sostenuto dal prezioso supporto della Compagnia di San Paolo, è accompagnato da un catalogo scientifico con saggi e schede delle opere esposte. Un ulteriore aspetto, assolutamente imprescindibile, è che molte delle sculture in mostra sono state restaurate nel 2015 grazie ai finanziamenti stanziati in occasione del bando emanato dalla Compagnia di San Paolo “La grande Scuola di Anton Maria Maragliano”, dedicato alle opere di Maragliano e dei maraglianeschi sul territorio. L’occasione sarà dunque preziosa per poter presentare gli esiti di questi importanti interventi conservativi e riscoprire pienamente il talento e le prerogative del celebre artista.
La mostra è in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona; il Comune di Genova e il Settore Musei; l’Arcidiocesi di Genova; la Diocesi di Albenga-Imperia; la Diocesi di Alessandria; la Diocesi di Casale Monferrato; la Diocesi di Chiavari; la Diocesi di Savona-Noli; la Diocesi di Tortona; la Diocesi di Ventimiglia-San Remo; il Priorato delle Confraternite dell’Arcidiocesi di Genova. Sponsor tecnico AMT.
Orari: da martedì a venerdì 10.00 – 18.00; sabato e domenica 14.00 – 18.00
Biglietti: 10€ intero (con ingresso al Museo di Palazzo Reale); 5€ ridotto e gruppi
Il biglietto da 10€ dà libero accesso al Museo di Palazzo Reale nei seguenti giorni e orari: martedì 9.00/14.00. Mercoledì e giovedì 9.00/19.00 venerdì 9.00/14.00 sabato, domenica e festivi 13.30/19.00.
Catalogo: Sagep Editore.
La mostra, e in generale il viaggio nell’arte dello scultore genovese, sarà raccontata in anteprima da Serena Bertolucci, Direttore di Palazzo Reale, sabato 10 novembre alle ore 11 a Gotha, l’appuntamento di Alto Antiquariato e Arti del Novecento di Fiere di Parma. La direttrice interverrà in occasione dell’apertura del salone in un talk sul tema del collezionismo museale.
Foto gentilmente concessa