ROMA – Venerdì 20 luglio al RomAfrica Film Festival verrà proiettato “Atto di Difesa – Nelson Mandela e il processo Rivonia”, il film patrocinato da Amnesty International Italia che narra la storia di uno dei processi più importanti del ‘900 attraverso gli occhi di Bram Fischer, l’avvocato che salvò la vita al leader della lotta contro l’apartheid.
In occasione del Mandela day, Giornata internazionale delle Nazioni Unite che il 18 luglio celebra il centenario della nascita di Nelson Mandela, premio Nobel per la pace e premio Ambasciatore della coscienza di Amnesty International, è in proiezione in Italia “Atto di Difesa – Nelson Mandela e il processo Rivonia”, il film che racconta le vicende del celebre processo intentato nel 1963 contro il leader del movimento anti-apartheid e a seguito del quale Mandela scontò 27 anni di carcere.
“Come Amnesty International, sto lottando per la giustizia e i diritti umani da molti anni. Mi sono ritirato dalla vita pubblica oramai. Ma fino a quando persisteranno l’ingiustizia e la disuguaglianza, nessuno di noi potrà sentirsi veramente a riposo”. Sono le parole pronunciate da Nelson Mandela nel 2006, quando Amnesty International gli conferì il premio annuale “Ambasciatore della coscienza”, riconoscendone l’impegno decennale contro le violazioni dei diritti umani non solo in Sudafrica ma nel mondo intero. La sua è stata una vita di lotta politica e di sacrificio, d’impegno a ricucire le ferite e a preferire il perdono alla vendetta. Mandela aveva capito che l’esclusione di gruppi di persone distrugge la fabbrica sociale di un paese creando politiche di disuguaglianza. Purtroppo, in molti paesi quella fabbrica sociale è sempre più a rischio, mentre ferve l’attività della fabbrica che produce odio e rancore.
Il film, distribuito da Twelve Entertainment e patrocinato da Amnesty International Italia, ripercorre la vicenda umana di Bram Fischer, l’avvocato bianco difensore di Mandela e dei leader dell’African National Congress che sedettero sul banco degli imputati accusati di sabotaggio e alto tradimento, e per questo passibili di condanna a morte. Proprio attraverso lo sguardo di Fischer, il film racconta un’epoca e un paese, il Sudafrica dell’apartheid, che è passato alla storia come il regime che fece della segregazione razziale la base del suo sistema politico interno. Un paese in cui i neri costituivano l’80% della popolazione e nel quale la discriminazione assunse le forme più violente e assurde: dalla legge che proibiva ai neri di utilizzare le medesime strutture pubbliche dei bianchi (le sale d’attesa, le fontane, i marciapiedi), a quella che li costringeva a frequentare i quartieri bianchi solo con degli speciali passaporti. Dalla proibizione dei matrimoni interraziali alla legge che trasformava i rapporti sessuali tra bianchi e neri in reato penalmente perseguibile.
“Amnesty International Italia è orgogliosa di patrocinare ‘Atto di difesa’, un film che racconta uno dei momenti più bui del Sudafrica dell’apartheid e allo stesso tempo esalta una storia di coraggio”, ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “A difendere e a salvare Nelson Mandela e gli altri nove dirigenti dell’African National Congress dalla condanna a morte per sabotaggio fu un avvocato per i diritti umani, Bram Fischer, che rischiò non solo di perdere la carriera ma anche di trovarsi imputato nello stesso processo per la sua militanza nel movimento di Mandela. Accanto a Mandela, è doveroso ricordare anche la sua figura di difensore dei diritti umani che rischia la vita per tutelare i diritti degli altri”.
Nella foto: skate park di Durban, Repubblica del Sudafrica.