LOCARNO – Per una manifestazione che si appresta a festeggiare i suoi 75 anni avviando una nuova fase della propria storia, l’innovazione e la riflessione sui nuovi media sono elementi fondamentali. Saranno infatti proprio questi temi al centro di una serie di iniziative volte a fare del Locarno Film Festival uno spazio in cui si dà forma al cinema di domani, indagando la natura ibrida e sempre più complessa delle immagini del nostro tempo.
Simona Gamba, Chief Innovation Officer del Locarno Film Festival, ha dichiarato: «Grazie al suo spirito libero e all’apertura alle contaminazioni tra linguaggi differenti, Locarno sta diventando un vero e proprio incubatore dell’innovazione in ambito audiovisivo. Lo sviluppo digitale, che ha conosciuto un’accelerazione nel 2020, fa sì che oggi il Festival sia una realtà sia on-site che online, locale e globale, capace di parlare a nuovi pubblici e di accompagnare i giovani talenti alla piena espressione delle loro potenzialità. Il 75esimo diviene il momento ideale per allargare ulteriormente gli orizzonti, nell’ottica di partecipare attivamente alla costruzione degli immaginari futuri e alle riflessioni sui nuovi media».
Un luogo di ricerca, in più direzioni
Se il cinema come patrimonio e forma espressiva in continua evoluzione rimane il fulcro del Festival, la manifestazione si aprirà come sempre a un approccio multidisciplinare e d’avanguardia, sondando i nuovi linguaggi della contemporaneità. Lo dimostra il coinvolgimento diretto di giovani creative e creativi in un’esperienza di sperimentazione radicale: un talk di 24 ore consecutive sul tema The Future of Attention, curato dal ricercatore dell’Università della Svizzera italiana (USI) Rafael Dernbach e che sarà diffuso anche in diretta su Twitch. L’evento esplorerà i modi in cui l’attenzione opera oggi e in cui potrebbe operare in futuro, dando spazio al ruolo che il cinema potrebbe svolgere su questo fronte. Ogni ora, un nuovo oratore o una nuova oratrice si unirà alla conversazione e potrà restare per tutto il tempo che vorrà, mentre il pubblico potrà scegliere se partecipare dal vivo, al Festival, o online tramite live streaming.
L’artista tedesca Hito Steyerl, figura centrale nella riflessione critica sui media digitali, proporrà invece un’installazione dal titolo Submarine Leonardo, visibile gratuitamente al Rivellino dal 3 al 13 agosto in orario diurno e durante speciali eventi notturni. L’artista discuterà inoltre della sua creazione durante una conversazione aperta al pubblico con l’USI Locarno Film Festival Professor for the Future of Cinema and Audiovisual Arts Kevin B. Lee al Forum @Spazio Cinema, giovedì 11 agosto alle 13.30.
Questo indirizzo di ricerca si declinerà anche in speciali collaborazioni come quella con il Geneva International Film Festival (GIFF), che riporterà la Virtual Reality al Festival, all’interno della storica cabina di proiezioni di Piazza Grande. Collocata in Largo Zorzi, la Cabina VR offrirà gratuitamente un programma che prevede tre opere immersive dell’artista francese François Vautier (I Saw the Future, Odyssey 1.4.9, Recording Entropia) nelle sessioni diurne, e le opere di Chou Tung-Yen (In the Mist) e Mali Arun (MUTATIS) tra gli altri nelle sessioni notturne (vietate ai minori di diciott’anni). In seno alle proiezioni di Virtual Reality verrà inoltre organizzato un incontro tra il regista François Vautier e Kevin B. Lee, mercoledì 10 agosto: un’opportunità per affrontare il vasto universo futuro del cinema.
Il BaseCamp, la residenza del Festival per giovani creative e creativi, ospiterà inoltre il collettivo di artisti digitali Total Refusal, noto in tutta Europa per la sua pratica di appropriazione e sovversione degli spazi videoludici. Grazie alla loro presenza il Festival si arricchirà di nuovi linguaggi legati al cinema, ma che mettono in discussione le modalità tradizionali della fruizione audiovisiva.
A queste iniziative, rese possibili grazie alla collaborazione di Swisscom, si aggiungerà l’apporto fondamentale dell’USI Locarno Film Festival Professor for the Future of Cinema and Audiovisual Arts, la cattedra congiunta creata dal Festival e dell’USI per promuovere la ricerca nell’ambito dei festival cinematografici e delle nuove forme di fruizione audiovisiva. A un anno dalla sua nomina e dopo l’inizio delle sue attività a gennaio 2022, il professor Kevin B. Lee presenterà i risultati sinora raggiunti in accordo con l’obiettivo del Festival di rinnovarsi per rispondere ai bisogni del pubblico di domani. E saranno proprio i video essay prodotti da studentesse e studenti entro i corsi del Porfessor Lee a raccontare le attività svolte in questi mesi.