La figura mitologica delle Amazzoni, dal greco antico Ámazónes, riporta a leggendarie donne guerriere discendenti da Ares, dio della guerra, e dalla ninfa Armonia.
Dimoravano nella Cappadocia, sulle rive del fiume Termodonte (costa meridionale del Mar Nero), si governavano autonomamente e facevano schiavi tutti gli uomini che catturavano. Di tanto in tanto, per perpetuare la stirpe, si univano a stranieri, ma lasciavano in vita solo neonati di sesso femminile. Erano dedite principalmente all’arte della guerra, furono sconfitte da Eracle, quando l’eroe greco riuscì ad impadronirsi della cintura della loro regina Ippolita. Eracle fu aiutato nell’impresa da Teseo e Bellerofonte.
Le Amazzoni per vendicare Antiope, una loro compagna rapita da Teseo, assalirono Atene accampandosi sulle colline dell’Areopago, ma furono sconfitte dagli ateniesi capeggiati da Teseo. Le mitiche Amazzoni parteciparono anche alla guerra di Troia, guidate da Pentesilea, poi uccisa da Achille.
Quando si pensa alle Amazzoni, viene in mente principalmente la loro propensione alla guerra, ma non è solo questo. Si può affermare che esse si dedicarono alla costruzione di belle città tra cui Termiscira ed Efeso. Ma anche splendidi templi dedicati ad Ares e ad Artemide, quest’ultima era una dea a loro particolarmente cara.
Si può dire che la figura mitologica delle Amazzoni è solitamente rappresentata a cavallo, coperta da pelle ferina, con berretto frigio, arco e frecce.
Bibliografia:
Mary Girlson, Rosetta Palazzi, Dizionario di Mitologia e dell’antichità classica, Seconda edizione, Zanichelli, 2008, p.31;
treccani.it.