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    Le antiche tradizioni da salvare: la preparazione degli “addobbi” per i sepolcri di Pasqua a Lugnano in Teverina

    6:16 am
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    LUGNANO IN TEVERINA (TR) – Se l’antico statuto della Terra di Lugnano del 1508 al libro Quinto delle Cose Straordinarie  stabilisce tutti i giorni di festa o ferie dell’anno in cui ogni cittadino era tenuto a non lavorare in nome della Beata Vergine, dove sono chiaramente menzionati anche i giorni della Pasqua di Resurrezione, è ovvio che l’argomento storico tradizionale che trattiamo  potrebbe già risalire ai tempi del medioevo.

    Per la forte devozione che si aveva in quei tempi, anche le piccole cose avevamo un fine venerazionale a volte sacrificale in onore di questo o quell’altro santo. Ed ecco che una delle tradizioni che si tramandano da secoli nel nostro paese è la preparazione degli “addobbi” per i sepolcri di Pasqua.

    Una ricorrenza molto sentita nel nostro paese che si mobilita per l’organizzazione dei quadri viventi della Via Crucis. Quest’anno non sarà possibile purtroppo per questo terribile virus che ha bloccato tutto, ma ciò non ha fermato la nostra gente e i nostri sentimenti di chi ama rinnovare le tradizioni con impegno e dedizione.

    Per questo meritano un encomio e pubblicità le nostre compaesane che stanno preparando per questa festa gli addobbi dei Sepolcri. Sono le donne meno giovani del nostro paese ovvero le portatrici sane delle vecchie usanze e tradizioni dalle quali dobbiamo conoscere,  apprendere e apprezzare ciò che loro a loro volta hanno ereditato dai nostri antenati.

    E sono loro le Magnigiche Tre, Paolina Fernanda e Gigliola, che dall’inizio della Quaresima hanno iniziato la preparazione degli addobbi dei Sepolcri.

    Come vengono preparati ce lo dice con orgoglio Fernanda che abbiamo “beccato” al controllo delle piccole creature floreali:

    I semi di veccia, lenticchie e a volte grano che vengono piantati in un vaso agli inizi della Quaresima.

    Si riempe il vaso di terra per tre quarti e si fanno due strati di lenticchie e veccia ricoperti ancora dal terriccio fresco. vengono fatti crescere al buio, in modo tale che assumano colori chiari biancastri, forme inusuali che tendono in senso orizzontale, irregolare, appunto per l’assenza di luce.

    Il giorno del Giovedì Santo le piante così cresciute, con queste singolari conformazioni, si portano per ornare gli altari delle chiese dove è custodita l’Eucarestia, detti impropriamente “Sepolcri”. Anticamente i nostri antenati preparavano gli addobbi di sicuro per tutte le chiese del centro storico. Oggi si portano solamente in Collegiata. Ma altri vasi si preparano per addobbare tutti i quadri viventi della Via Crucis che purtroppo quest’anno non possono essere realizzati per ovvi motivi.

     Le persone di una certa età  soprattutto se abitavano nelle campagne, ricordano questa tradizione e le lunghe camminate a piedi per visitare i “Sepolcri” nelle diverse chiese del borgo.

    Era uno dei più importanti appuntamenti dell’anno. Tra i contadini che coltivavano le pianticelle con questa peculiare modalità, c’era una sorta di gara a chi le realizzava più belle, cosa che richiedeva una certa perizia in quanto venivano coltivate in condizioni innaturali.

    Per questo anno ci accontenteremo di vedere questi piccoli capolavori, che verranno esposti nella Chiesa Collegiata a partire dal Giovedì Santo, per poi ammirarli nella diretta di domenica prossima, sulla pagina Facebook del Comune, in occasione della S. Messa di Pasqua.

    Fonte foto: clicca qui