“Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostatisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”. (Matteo 2, 9-11).
ROMA – Giovedì 20 dicembre, alle ore 17.00, presso la Sala Conferenze di Palazzo Patrizi Clementi, sede della Soprintendenza, ci immergeremo nell’atmosfera natalizia con “La Leggenda dei Re Magi tra mito e archeologia”, una conversazione di Giuseppina Ghini accompagnata da letture di Rosalba Caramoni.
Noti già dalle fonti storiche, da Erodoto a Plinio il Vecchio, tra i Vangeli canonici i Magi sono citati solo in quello di Matteo. Ampia è invece la letteratura orientale, soprattutto siriana. Queste fonti sono confluite in quella che è forse l’opera più completa: “Storia dei Re Magi” del monaco Giovanni di Hildesheim, scritta verso la metà del XIV secolo. Quasi tutti concordano nell’identificarli con sacerdoti zoroastriani, ma la loro storia è ancora pervasa di mistero, dal numero, che va da tre a dodici, alla loro realtà storica, fino alle varie traslazioni delle loro spoglie.
Attraverso le numerose rappresentazioni che ci sono pervenute e la lettura di testi storici, rivivremo l’atmosfera “magica” che ancora pervade queste figure, sospese tra mito, leggenda e realtà.