TARQUINIA – Riceviamo e pubblichiamo il testo integrale della petizione online:
Al Presidente della Regione Lazio On. Nicola Zingaretti,
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare On. Sergio Costa,
Al Sindaco di Viterbo,
Ai Sindaci dei comuni lacuali di Bolsena,
Al Sindaco di Tuscania,
Al Sindaco di Tarquinia,
Petizione popolare per l’attuazione di misure urgenti a tutela del Fiume Marta e del mare di Tarquinia.
I sottoscritti cittadini, al fine di tutelare il Fiume Marta dai numerosi avvenimenti che hanno attentato alla sua biodiversità
Premesso che:
– Il bacino idrografico Martano è costituito dal sottobacino del lago di Bolsena, di superficie totale di 114.69 Km2, e dal sottobacino del fiume Marta di 975.4 Km2.
– Il fiume Marta è l’unico emissario del lago di Bolsena ed uno dei principali corsi d’acqua della provincia di Viterbo.
– Lungo il suo percorso di 49 Km, il fiume lambisce tre centri abitati: Marta, dove si origina, Tuscania ed infine Tarquinia, all’altezza della quale, sfocia nel mar Tirreno.
– Il Fiume Marta è interessato da un massiccio inquinamento dovuto alla presenza di scarichi di acque reflue urbane non depurate, che arrivano tramite i fossi afferenti allo stesso ed in cui versano i 4 depuratori di acque reflue urbane ufficiali.
– I depuratori ufficiali sono i seguenti:
- Depuratore delle acque reflue urbane di Viterbo, capoluogo di provincia di circa 67.831 abitanti, situato presso strada Bagni;
- Depuratore delle acque reflue nel comune di Marta, che raccoglie le acque reflue urbane dei Comuni di Bagnoregio (3.615 ab.), Bolsena (3.936 ab.), Montefiascone (13.454 ab.), Marta (3.440 ab.), Capodimonte (1.718 ab.), Valentano (2.843 ab.), Gradoli (1.351 ab.), Grotte di Castro (2.626 ab.), e San Lorenzo Nuovo (2.080 ab.);
- Depuratore delle acque reflue urbane di Tuscania (8426 ab.);
- Depuratore delle acque reflue di Tarquinia (16.383 ab).
– “Goletta Verde” sia con i dati sulla foce del Fiume Marta dal 2007, che nel campionamento del 20/06/2018 in Località Lido di Tarquinia, nel punto di prelievo della sua foce, ha giudicato il Fiume Marta fortemente inquinato, riscontrando valori di Enterococchi intestinali > 400 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml, ovvero ben 5 volte il valore limite;
Considerato che:
L’utilizzo del fiume Marta per il versamento dei reflui dei depuratori in mare con conseguenti gravissime alterazioni dell’habitat costiero, ha di fatto ostacolato le vere vocazioni del territorio, quali l’agricoltura, il turismo e l’industria agroalimentare che potrebbero dar vita ad una grande nuova imprenditoria, basata sulle bellezze e ricchezze naturali e sul rispetto dell’ambiente, che sarebbero, viceversa, favorite da un piano di risanamento ambientale;
Chiedono:
- La dichiarazione dello stato di emergenza ambientale per l’inquinamento dei fiume Marta;
- L’efficientamento degli attuali depuratori di Viterbo, dei comuni lacuali e dei comuni di Tuscania e Tarquinia;
- Controlli periodici sullo stato del fiume con analisi chimica e microbiologica, di tipo quantitativo e qualitativo dei microrganismi, compresa l’eventuale presenza di inquinanti chimici:
- Interventi straordinari di vigilanza e di monitoraggio sistematico per garantire in modo continuato e persistente la salute dell’ecosistema minacciata anche da rifiuti plastici;
- Bonifiche lungo il corso del fiume, compresi gli affluenti, su i cui alvei e sponde sono ammassate ingenti quantità di rifiuti;
- Interventi urgenti per migliorare la qualità delle acque poiché il fiume Marta viene utilizzato ai fini irrigui dal Consorzio di Bonifica, buona parte dell’anno;
- Favorire interventi di rinaturalizzazione volti a migliorarne il patrimonio di biodiversità, la sicurezza idraulica e la fruizione culturale e turistica sostenibile;
- La pubblicazione di reports sullo stato delle acque del Fiume Marta e del litorale, ovvero i risultati dei prelievi effettuati sia nelle stagioni invernali con minor carico sversante che in quelle estive caratterizzate dal sensibile incremento della popolazione e delle attività”
- Interventi sulle pompe di sollevamento finalizzati a scongiurare la fuoriuscita dei reflui non ancora depurati nelle acque del fosso dei giardini a Tarquinia Lido.
Il fiume è come un organismo vivente, va rispettato e tutelato nella sua interezza, dalle sorgenti alla foce. Riteniamo sia giunto il momento di mobilitarsi per salvarlo.
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