TARQUINIA – Da quando è stato pubblicato il progetto sul sito web della Regione Lazio, del termovalorizzatore da parte della A2A Ambiente Spa, a Tarquinia, la sezione Etruria Italia Nostra onlus, ha fin da subito, segnalato la gravità dell’eventuale realizzazione di un impianto talmente impattante da renderlo innominabile per un territorio, che ha già dato in termini di servitù energetiche pagandole a caro prezzo.
Il termovalorizzatore, è un impianto di valorizzazione energetica di rifiuti non pericolosi, classificato Industria “insalubre di prima classe” (art. 216 del testo unico delle Leggi sanitarie – G.U.n.220 del 20/09/1994), nessuno può prescindere da questo pericolo.
A settembre, inoltre, è stata inviata una segnalazione alla Soprintendenza dell’Etruria Meridionale, sollevando non pochi dubbi sulla documentazione presentata dal proponente dell’impianto, sulla parte che riguarda il rischio archeologico, dichiarato medio basso, ignorando presenze archeologiche rilevanti, e persino ignorati i riferimenti dei ritrovamenti e le preesistenze nell’area di interesse.
Oggi invece sono state presentate le osservazioni, sulla valutazione di impatto ambientale, osservazioni che hanno sottolineato alcune gravi criticità, come la Stima degli impatti del progetto sull’ambiente idrico, osservazioni sull’impatto del rumore dell’impianto sulla fauna delle aree limitrofe in Zps, sull’errato concetto di opzione zero, le criticità sullo studio di incidenza, in ultimo le osservazioni relative ai piani di valorizzazione culturale e paesaggistica, tenendo bene al centro il tema della salute.
Sul valore del paesaggio, esistono nel territorio in questione tutti gli elementi per valutare una sensibilità paesaggistica con il grado di “Molto alta”. Esistono visto vincoli paesaggistici (ZPS) e culturali, nonché valori storico testimoniali (sito Unesco, sito di Cencelle), eppure la proponente liquida in due parole il valore paesistico attribuendo all’area della ZPS della Farnesiana e della Valle del Mignone un valore medio-basso, un vero oltraggio a tutto il nostro patrimonio storico archeologico, culturale, paesaggistico e naturalistico.
La valutazione effettuata dall’azienda A2A, non tenendo conto del territorio circostante, ha semplificato con dati totalmente errati.