Homepage CULTURA “Introspezioni inverse – Fukushi Ito e Maya Zignone” al Forte di Gavi

    “Introspezioni inverse – Fukushi Ito e Maya Zignone” al Forte di Gavi

    6:36 am
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    GAVI (AL) – Nel pomeriggio di domenica 16 giugno, al Forte di Gavi si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Introspezioni inverse – Fukushi Ito e Maya Zignone”, promossa in collaborazione con il Distretto del Novese. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 24 agosto 2024.

    Protagonisti dell’esposizione, allestita nelle ambienti adiacenti alla Corte centrale e nella Manica Lunga, sono i lavori delle due artiste, in un percorso che, tra opere e installazioni, propone circa cinquanta elaborazioni, di cui alcune inedite.

    Esiti di esuberante lirismo caratterizzano la poetica di Maya Zignone, nella forza combinata e quasi emozionale di luce e colori, mentre all’origine del lavoro di Fukushi Ito si trova un’indagine introspettiva sui meccanismi anche gestuali che stanno alla base della scrittura, delle forme di pensiero e del linguaggio comunicativo. Il titolo della mostra Introspezioni inverse sottolinea come, a partire da alcuni punti di contatto iniziali tra i percorsi di ricerca compiuti, tra i quali l’uso della luce come mezzo espressivo, le due artiste siano approdate a risultati apparentemente lontani e talvolta opposti, anche nel rapporto che sanno intessere con i volumi del monumento fortificato.

    Il percorso espositivo si articola negli ambienti del Forte ed è ripartito tra le due artiste, delineando due vere e proprie mostre monografiche, allestite in spazi distinti tra di loro prospicienti.

    Fukushi Ito espone circa quaranta opere che si riallacciano alla sua esperienza biografica e amalgamano suggestioni della cultura orientale con stimoli e caratteri di quella occidentale. Materiali naturali e tecnologia dialogano sia nelle sue opere più piccole, sia nelle grandi installazioni in maniera equilibrata e armoniosa. Si sviluppa così una perfetta sintesi poetica e sperimentale che rilegge e analizza i temi di Mishima, saggista e poeta, ma soprattutto acceso nazionalista, morto per protestare contro l’occidentalizzazione del Giappone e la crisi e il collasso dello spirito tradizionale nipponico e dell’etica dei Samurai.

    La ricerca artistica di Maya Zignone, invece, è presentata attraverso l’allestimento di quindici grandi installazioni realizzate con luci al neon dai colori brillanti, in rapporto con la fotografia e con enormi forme geometriche piane realizzate con tondini in ferro. Le luci, riflettendosi sulle pareti bianche, creano spazi concettuali alternativi, svincolati dalla scansione temporale terrena.

    Dopo l’inaugurazione di domenica 16 giugno, la mostra può essere visitata fino a sabato 24 agosto negli orari di apertura del Forte, secondo il calendario pubblicato sul sito delle Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte, ed è inclusa nel biglietto per l’ingresso al Forte (prenotazione fortemente consigliata, obbligatoria le prime domeniche del mese).

    Fukushi Ito, nata in Giappone e laureata all’Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo, si è trasferita in Italia nel 1980 e ha avviato una inarrestabile carriera che annovera circa 250 mostre collettive e 50 personali, in diversi paesi tra cui Austria, Germania, Nepal, Danimarca e Regno Unito. Il suo lavoro è una ricerca sullo spazio e il tempo, che si declina attraverso una sperimentazione sui materiali digitali e la composizione installativa. Le sue opere danno vita ad un ‘paesaggio virtuale’ che produce una ‘realtà dilatata’, anche grazie a immagini digitali estratte dal mondo del web e della comunicazione televisiva che vengono proiettate nell’ambiente espositivo per mezzo di una luce montata all’interno delle sue installazioni.

    Maya Zignone, nata e attiva a Genova, espone dal 2003 in mostre personali in Italia e all’estero e vanta la partecipazione a numerose mostre collettive e video festival in gallerie e spazi pubblici, da Genova a Torino, da Lugano a Helsinki, da Berlino a Parigi. I suoi lavori esplorano le potenzialità linguistiche e concettuali della vibrazione luminosa della luce che attraversa e riplasma lo spazio circostante, trasformandolo in un luogo in cui il tempo è sospeso. Nella sua pratica artistica combina con fluidità luce, fotografia, suono, installazione e video che diventano il perno espressivo della sua ricerca.