DAL MONDO – Il 3 maggio 2023 si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO (1991), in risposta all’appello lanciato dai giornalisti africani e alla loro Dichiarazione di Windhoek in tema di pluralismo e indipendenza dell’informazione. Anche attualmente l’UNESCO svolge attività anche di protezione della libertà di espressione e sicurezza dei giornalisti.
Anche il quotidiano web Le Muse News partecipata a questa celebrazione con il documento “Il coraggio di fare informazione”. Questo approfondimento fornisce informazioni riguardo la libertà di stampa in Italia e, pertanto, è stato consultato il World Press Freedom Index che, annualmente, ha l’obiettivo di valutare lo stato del giornalismo in 180 Paesi e confrontare il livello di libertà di stampa di cui godono giornalisti e media. L’Indice Mondiale della Libertà di Stampa è stato creato da Reporter Senza Frontiere che è un’organizzazione non governativa che promuove e difende il diritto di ogni essere umano ad avere accesso a informazioni libere e affidabili. L’organizzazione ha sede internazionale a Parigi ed ha lo status di consulente delle Nazioni Unite.
L’edizione 2022 del World Press Freedom Index evidenzia gli effetti disastrosi dovuti al caos di notizie e informazioni, le conseguenze di uno spazio informativo online globalizzato e non regolamentato che incoraggia la diffusione di notizie false.
L’Indice è un’istantanea della situazione nei 180 Paesi durante l’anno solare, periodo che va da gennaio a dicembre. Esso è inteso come un riflesso accurato della situazione al momento della pubblicazione. Pertanto, quando la situazione della libertà di stampa cambia radicalmente in un paese tra la fine dell’anno valutato e la pubblicazione, i dati vengono aggiornati tenendo conto degli eventi più recenti. Ciò può essere correlato: a una nuova guerra, a un colpo di stato, a un grave attacco senza precedenti ai giornalisti o all’improvvisa introduzione di una politica repressiva. Per l’Indice 2022, questa procedura eccezionale è stata utilizzata con Russia, Ucraina e Mali.
In tutto il mondo dal 1° gennaio 2023 sono stati uccisi 6 giornalisti e 1 operatore media; ad oggi sono in carcere 548 giornalisti e 22 operatori media (ultima visita: 28.04.2023). In Italia l’Indice della liberà di stampa si attesta in 58^ posizione su 180 con un punteggio totale di 68,18; nel 2021 invece l’Italia era in 41^ posizione con un punteggio di 76,61.
Nel nostro paese la libertà di stampa è minacciata dalla criminalità organizzata, da alcuni gruppi estremisti e di protesta che utilizzano la violenza e questi fatti si sono accentuati durante il periodo della pandemia di Covid-19. Sono presenti differenti media che garantiscono la pluralità di opinioni e informazione: emittenti televisive; radio private; carta stampata e quotidiani web. La maggioranza dei giornalisti italiani operano all’interno di un clima di libertà, ma in alcune situazioni sono sottoposti ad autocensura per varie motivazioni. Ad esempio: la necessità di conformarsi alla linea editoriale della testata giornalistica presso cui lavorano, cercando con difficoltà di non incorrere nel reato di diffamazione o altre tipologie di azioni legali; evitare ritorsioni di alcuni gruppi estremisti o della criminalità organizzata. Tra i limiti che i giornalisti possono incontrare nel loro lavoro è una certa paralisi legislativa che frena l’adozione di alcuni disegni di legge che, se approvati, preserverebbero e migliorerebbero la libertà giornalistica. La pandemia di Covid-19 ha creato ulteriori difficoltà per i media di avere accesso ai dati detenuti dallo Stato. Per quanto concerne il contesto economico si ricorda che la perdurante crisi ha reso sempre più media dipendenti da introiti pubblicitari e da eventuali sovvenzioni statali, che spesso legano alcuni media a determinati partiti politici, l’effetto principale è la crescente precarietà che impone difficoltà allo svolgimento dell’attività giornalistica.
La quotidiana attenzione della società italiana al Covid-19 ha colpito anche tanti giornalisti, perché sono stati oggetto di attacchi verbali e/o fisici durante le proteste contro le misure adottate dalle autorità per combattere la pandemia. In tema di sicurezza è necessario ricordare che i giornalisti impegnati in indagini sulla criminalità organizzata e sulla corruzione sono costantemente minacciati e, talvolta, soggetti a violenze fisiche, inclusi attacchi incendiari alle loro automobili o immobili di proprietà. Ci sono anche campagne di intimidazione online ideate per “punire” i giornalisti che hanno il coraggio di esplorare questioni delicate come la collusione tra famiglie appartenenti a organizzazioni criminali e politici impegnati a vari livelli nella pubblica amministrazione. Attualmente circa venti giornalisti sono protetti 24 ore su 24 dalle forze dell’ordine perché hanno subito intimidazioni, aggressioni o minacce di morte.
Riferimenti bibliografici e sitografia
COE. Freedom of Expression 2021. Aprile 2022.
RSF. 2022 Press Freedom Index. URL: https://bit.ly/41PwGzX (ultima visita: 11.04.2023).
UNESCO. World Press Freedom Day. URL: https://bit.ly/3LlItiq (ultima visita: 24.03.2023).