ROMA – Dal 24 al 26 gennaio 2025 si sono tenute varie iniziative per il primo dei Grandi Eventi del Giubileo, dal titolo “Il Giubileo del Mondo della Comunicazione”. Venerdì 24 gennaio, a partire dalle ore 19:00, è stata celebrata la S. Messa internazionale presso la gremita Basilica di S. Giovanni in Laterano, in occasione dei festeggiamenti di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti.
Sabato 25, dalle ore 10:00, all’Aula Paolo VI si è svolto il momento di riflessione “In dialogo con Maria Ressa e Colum McCann”, iniziativa moderata dal giornalista e scrittore Mario Calabresi. Per l’occasione erano presenti editori, direttori responsabili, giornalisti, fotoreporter, grafici, tecnici audio e video, operatori della Comunicazione provenienti da 138 Paesi di tutto il mondo.
Tripudio di applausi per il discorso di Maria Ressa, giornalista filippina-americana a cui è stato conferito il Premio Nobel per la Pace 2021, la quale ha affermato la necessità di divulgare le notizie con coraggio, al fine di far emergere la verità dei fatti e infondere fiducia nei lettori e negli ascoltatori. Ha lanciato l’appello a collaborare per arginare le linee di frattura nella società, per diffondere la verità in modo etico, esigendo trasparenza e responsabilità dai governi alle Big Tech ai media. Ressa ha espresso solidarietà nei confronti delle persone vulnerabili: giornalisti, attivisti dei diritti umani che rischiano la vita, immigrati, minoranze religiose, persone LGBTQI+ e coloro che subiscono discriminazioni. Ha, inoltre, sottolineato la necessità di essere vigili per impedire la normalizzazione dell’odio.
A seguire, l’intervento di Colum McCann, autore irlandese e cofondatore di “Narrative 4″: una rete globale che offre agli educatori strumenti per insegnare e diffondere la solidarietà. Ha affermato che la storia è il collante che tiene unita la collettività, affermando la possibilità delle singole storie di apportare cambiamenti significativi alla grande storia. Ha menzionato la necessità di ascoltare e comprendere le storie degli altri, perché negare le storie delle alterità significa negare e annientare le loro esistenze; questo accade in molti Paesi. Solo per citare alcuni esempi: Ucraina, Gaza, Sudan, ma succede anche in un luogo vicino, nel profondo dei nostri cuori. E colui che sovente lo si considera nemico, in realtà è un vicino. L’attività di ascoltare e parlare rafforza le nostre stesse nozioni di pace, uguaglianza, democrazia e comprensione. Le storie possono portare all’azione che può portare al cambiamento. Successivamente si è tenuto il breve concerto del celebre Maestro Uto Ughi.
Momento clou l’incontro con Papa Francesco I e il suo discorso a braccio di cui si riporta il testo integrale:
“Care sorelle e cari fratelli, buongiorno! E grazie tante di essere venuti!
Nelle mani ho un discorso di nove pagine. A quest’ora, con lo stomaco che incomincia a muoversi, leggere nove pagine sarebbe una tortura. Io darò questo al Prefetto. Che sia lui a comunicarlo a voi.
Volevo soltanto dire una parola sulla comunicazione. Comunicare è uscire un po’ da sé stessi per dare del mio all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza, una grande saggezza!
Sono contento di questo Giubileo dei comunicatori. Il vostro lavoro è un lavoro che costruisce: costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti, a patto che sia vero. “Padre, io sempre dico le cose vere…” – “Ma tu, sei vero? Non solo le cose che tu dici, ma tu, nel tuo interiore, nella tua vita, sei vero?”. È una prova tanto grande. Comunicare quello che fa Dio con il Figlio, e la comunicazione di Dio con il Figlio e lo Spirito Santo. Comunicare una cosa divina. Grazie di quello che voi fate, grazie tante! Sono contento. E adesso vorrei salutarvi, e prima di tutto dare la benedizione”.
Il primo Grande Evento giubilare si è concluso domenica 26 gennaio con la S. Messa della “Domenica della Parola di Dio” presieduta da Papa Francesco I nella Basilica di San Pietro.