GINEVRA – Nel mese di maggio si svolgeranno numerose iniziative in tutto il mondo per celebrare le diversità di orientamenti sessuali e di identità di genere nell’ambito della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia (IDAHOBIT). Ogni anno il 17 maggio viene celebrato l’anniversario della decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1990 di declassificare l’omosessualità come disturbo mentale.
Il tema di quest’anno è “Nessuno deve essere lasciato indietro: uguaglianza, libertà e giustizia per tutti”, è un appello all’unità e alla solidarietà in un momento storico di retrocessioni di diritti in molti Paesi, dove tantissime persone LGBTQIA+ continuano ad affrontare varie forme di violenze, stigma e discriminazioni.
Sin dalla sua nascita nel 2004, la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è stata una piattaforma fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle discriminazioni e le violenze subite dalle persone LGBTQIA+ in tutto il mondo.
Nonostante i progressi significativi, i dati forniti da ILGA World Database indicano che le persone LGBTQIA+ continuano ad affrontare difficoltà nell’accesso ai loro diritti fondamentali. Ecco alcuni dati: 62 Stati membri delle Nazioni Unite criminalizzano le relazioni omosessuali consensuali. Almeno 59 Paesi hanno restrizioni alla libertà di espressione relative a questioni di diversità di orientamento sessuale e di identità di genere e, negli ultimi due anni, si è assistito a un’allarmante accelerazione degli Stati che promulgano e discutono tali disposizioni. Mentre in 59 Paesi membri delle Nazioni Unite esistono leggi che proteggono gli individui dai crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale, solo 38 lo fanno sulla base dell’identità di genere, 9 sull’espressione di genere e 5 sulle caratteristiche sessuali.
Ciononostante, si stanno compiendo progressi. Ad oggi, 16 Stati membri delle Nazioni Unite hanno attuato divieti sulle cosiddette “terapie di conversione” a livello nazionale, mentre 9 hanno introdotto restrizioni a livello nazionale sugli interventi non necessari per i giovani intersessuali. Inoltre, 17 Paesi membri delle Nazioni Unite consentono il riconoscimento legale del genere basato sull’autodeterminazione e 35 hanno legalizzato il matrimonio egualitario.
Il tema dell’IDAHOBIT di quest’anno è un appello alla solidarietà, affinché tutti si uniscano per creare un mondo dove sia presente giustizia sociale, in cui nessuno sia lasciato indietro. L’uguaglianza, la libertà e la giustizia costituiscono il fondamento di una società democratica in cui tutti sono rispettati e in cui “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” rappresenta una promessa pienamente mantenuta per tutti, comprese le persone di diversi orientamenti sessuali, identità di genere e caratteristiche sessuali.