BOLOGNA – Il Museo Civico Medievale del Settore Musei Civici Bologna è lieto di ospitare nella Sala del Lapidario la mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive”, visibile dal 14 giugno al 17 settembre 2023.
’iniziativa espositiva, a cura di Nicolò Marchetti, è promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, King Abdulaziz Chair for Islamic Studies | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive in occasione della restituzione all’Iraq di un oggetto mesopotamico sequestrato in Italia da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Si tratta di un mattone cotto del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) con un’iscrizione cuneiforme che ne rivela la sicura provenienza dalla ziggurat (tempio-torre a gradoni) dell’antica Kalkhu (moderna Nimrud), la prima capitale dell’impero neoassiro, distrutta nel 2016 dall’iconoclastia dell’ISIS.
All’atto di riconsegna ufficiale del reperto presenzierà S.E. il Presidente della Repubblica dell’Iraq, Abdul Latif Rashid, che inaugurerà la mostra in forma strettamente riservata martedì 13 giugno 2023 alle ore 17.30, in occasione della Visita di Stato in Italia che toccherà le città di Roma e Bologna.
Interverranno: Matteo Lepore, sindaco di Bologna; Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana; Vittorio Sgarbi, sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura; Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna; Nicolò Marchetti, professore ordinario Università Bologna e curatore della mostra; Giuseppe De Gori, comandante Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Bologna; Piera Bossi, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Busto Arsizio; Massimo De Filippo, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio; Francesca Tomba, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. L’inaugurazione aperta al pubblico si svolgerà nella stessa giornata di martedì 13 giugno 2023 alle ore 19. La mostra è posta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica dell’Iraq, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Ambasciata dell’Iraq in Italia, Ambasciata d’Italia in Iraq e Iraqi State Board of Antiquities and Heritage.
Il progetto è stato concepito con una nuova formula di mostra sostenibile con l’obiettivo di comunicare al pubblico contenuti storici relativi all’impero neoassiro (Mesopotamia, IX-VII secolo a.C.), attraverso modelli digitali stampati in 3D, raccontando alcune specificità e sfide della collaborazione scientifica e cooperazione italiane con la Repubblica dell’Iraq e con la città di Mosul in particolare.
Dopo la liberazione della metropoli, nel giugno 2017, dall’occupazione da parte dell’ISIS che durava sin dal 2014, la Missione Archeologica Iracheno-Italiana è stata chiamata a dare un contributo all’esplorazione e alla protezione del settore orientale corrispondente all’antica Ninive, leggendaria capitale dell’Assiria ormai gravemente minacciata dall’espansione urbana, tanto che oggi oltre un terzo del sito può dirsi pressoché perduto per l’esplorazione archeologica. Tra il 2019 e il 2022 sono state condotte quattro campagne annuali congiunte tra Università di Bologna e Iraqi State Board of Antiquities and Heritage, dirette da Nicolò Marchetti, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, oltre che della Volkswagen Foundation, con il progetto KALAM, e del J. M. Kaplan Fund nell’ambito di progetti di restauro e formazione di personale locale.
36 repliche al vero di sigilli e cretule neoassiri e di testi cuneiformi provenienti dal progetto di scavo nel mega-sito di Ninive, che si estende su 750 ettari con 12 km di mura, sono state scelte per raccontare storie antiche e moderne.
Tra queste è presente la riproduzione del mattone del re assiro Salmanassar III proveniente dalla ziggurat dell’antica Kalkhu sequestrato dai Carabinieri. Esso apparteneva a un monumento distrutto nel 2016 dai bulldozer dell’ISIS, pertanto il ritorno all’Iraq di un elemento architettonico di una struttura andata perduta rappresenta un elemento importante anche sul piano simbolico.
Sono inoltre esposti anche due frammenti di rilievi palatini della metà del VII sec. a.C. scoperti dalla missione italiana nel 2022 nel Palazzo Nord di Assurbanipal e un ulteriore frammento dalle collezioni del Museo Archeologico di Venezia, pressoché identico agli altri due e anch’esso proveniente dall’acropoli di Ninive.
Il percorso espositivo si completa con l’allestimento nella Sala delle Arche, all’interno della collezione permanente del museo, di tre sculture realizzate dagli artisti contemporanei di origine irachena Baldin Ahmad, Resmi Al Kafaji e Qassim Alsaedy, che da oltre quarant’anni vivono in esilio in Europa e hanno unito le loro ricerche e comuni vicende biografiche nel progetto espositivo itinerante Two Shores (Due Sponde).
Nella foto in alto: Ortostato. Rilievo con due cavalieri elamiti al galoppo verso sinistra, la figura più vicina porta la mano alla bocca in segno di resa. Alabastro, L. 25 cm; l. 25,3 cm; sp. 2,8 cm. Ninive, Tell Kuyunjiq, Palazzo Nord, forse dalla stanza H. Inv. MAV 48, Museo Archeologico Nazionale di Venezia / deposito Correr 1939 (inv. CL XXV 772). Regno di Assurbanipal (669-631? a.C.).