ACQUASPARTA – Sabato 29 e domenica 30 aprile le piste di Acquasparta ospiteranno, in località Lo Scoppio, una gara nazionale di ruzzolone promossa sotto l’egida della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali.
All’appuntamento, organizzato dalle Asd di Sangemini, Acquasparta e Montecastrilli con il patrocinio delle Amministrazioni locali, saranno presenti gli specialisti della disciplina. Il ritrovo degli atleti è previsto per sabato 29 aprile alle ore 8. Seguirà la cerimonia di apertura e l’inizio delle eliminatorie. Domenica 30 aprile è invece prevista, a partire dalle ore 9:30, l’inizio della semifinale. Alle ore 13 premiazione.
Quello del lancio del ruzzolone, o della buzzica o rutolone, è un gioco derivato dal lancio della forma di formaggio. Si gioca con un disco di legno del diametro di 26 centimetri, lo spessore di 6 e il peso non inferiore a 2 chilogrammi, e una cordella. Quest’ultima presenta un anello a un’estremità per infilarvi il braccio e uno zeppo, o rocchetto o croccolo, per impugnare più saldamente l’attrezzo al momento del lancio.
La partita consiste nel lanciare il ruzzolone lungo un percorso stabilito. Vince chi copre lo stesso percorso col minor numero di lanci. In caso di parità di lanci vince chi ha oltrepassato il traguardo, con l’ultimo lancio valido, per una distanza maggiore di quella dell’avversario. Di solito si gioca sia all’andata che al ritorno sulla stessa pista.
Nel ruzzolone la strada, o pista di gioco percorso naturale, è croce e delizia per il giocatore: egli deve seguire le curve rendendo magicamente parabolico l’attrezzo. I fossi, i greppi, le buche, sono vere e proprie trappole per il povero ruzzolone, ma il bello del gioco è proprio questo. C’è da dire poi che alcuni ostacoli sono artificiali e costituiscono dei traguardi, o “biffi”, che il giocatore deve obbligatoriamente superare, come per esempio far passare il ruzzolone fra due picchetti piantati lungo il percorso, per rendere valida la propria partita. Secondo una ricerca storica questo gioco si pratica fin dalla fine dell’800.