CIVITAVECCHIA – “L’eredità di Luigi Calamatta” evento organizzato dall’Associazione Amici del Fondo Ranalli con il patrocinio del Comune di Civitavecchia. L’incontro si è svolto venerdì scorso presso la pittoresca cornice della Sala Molinari, interna alla Cittadella della Musica. Madrina dell’evento e moderatrice la Dott.ssa Eleonora Roscioni che ha introdotto ogni relatore. Presente tra il pubblico l’Assessore alla Cultura Enzo D’Antò. Ogni intervento è stato accompagnato dalla visione di slide e, talvolta, con alcuni video.
La Dott.ssa Rosalba Dinoia: <<In questi anni ho scritto due libri, ho partecipato a convegni all’estero, collaborato con ambienti scientifici internazionali affrontando la figura di Calamatta. Egli fece uso precoce di tecniche incisorie già dalla prima metà dell’Ottocento su alcune lastre. C’è ancora molto da pubblicare ed auspico che questo lavoro sia utile per riposizionare Calamatta nella giusta collocazione per il 2019 in occasione della ricorrenza dei 150 anni dalla sua morte. Inoltre, sarebbe interessante che venga realizzata una mostra di respiro internazionale ed un convegno scientifico che attiri studiosi ed esperti di tutto il mondo. Propongo una monografia che possa mettere insieme il materiale raccolto fino ad ora; potrebbe essere una solida base per un progetto stabile e di lunga durata per questa città, valorizzando e costituendo uno spazio, non solo museale ma aggregativo di respiro nazionale per la grafica.>>
La Prof.ssa Patrizia Arcioni ha letto alcune lettere scritte da Calamatta e indirizzate alla figlia Lina, relative all’accoglienza ricevuta qui a Civitavecchia.
La Dott.ssa Marina Ferrari: <<E’ riuscito a tradurre con segni e incisioni il bianco e nero; ha usato il bulino, rondelle, punte secche e agenti chimici. Calamatta è stato un neoclassico risucchiato dal romanticismo, corrente artistica che è arrivata fino al Novecento, sono visibili sentimenti umani espressi nelle opere. Ha riprodotto la scala di grigi e bianchi, traducendo l’opera pittorica nel bianco e nero.>>
La Prof.ssa Mara Prezioso: <<Ci sono oltre 100 opere del Calamatta nei cassetti, perché questa città non riesce a valorizzare le proprie opere? Il Liceo Artistico da poco ha festeggiato cinquanta anni, ma sembra una realtà parallela al territorio. Tirare fuori le opere nei cassetti è il primo passo per creare sinergia. Cinque anni fa elaborai con la Prof.ssa Verzani un laboratorio di incisione, da tre anni lo proponiamo agli studenti. Un passo importante potrebbe essere la realizzazione della Galleria Calamatta, il secondo la scuola di incisione in sinergia con la Galleria, il terzo l’organizzazione di una Biennale dell’Incisione. Un polo museale per vivere ha bisogno di iniziative.>>
La Prof.ssa Maria Grazia Verzani: <<Ringrazio l’Assessore alla Cultura D’Antò per essere qui presente, ci mettiamo nelle mani degli amministratori. La cultura deve unire le persone. Sono presenti giovani che fanno l’alternanza scuola-lavoro, quale futuro per questi studenti? Calamatta potrebbe dargli fiducia.>>
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