NAPOLI – Giovedì 17 dicembre 2020, alle 17:30, si sono accese le luminarie nel quartiere Forcella su iniziativa della Fondazione Banco di Napoli. Le luci illumineranno fino al 6 gennaio prossimo l’intera via Tribunali, dall’angolo di via Duomo fino all’ingresso della Fondazione a pochi metri da castel Capuano, via Concezio Muzy fino a piazza Enrico De Nicola e prosegue lungo via Pietro Colletta.
«Le luci natalizie servono a illuminare i cuori delle persone prima ancora dei luoghi, in una fase così difficile come quella che stiamo vivendo: con questa iniziativa vogliamo quindi lanciare un segnale di rinascita e di speranza per gli abitanti del quartiere Forcella, a partire dalle fasce sociali più bisognose fino ai commercianti colpiti dagli effetti economici della pandemia. Ringraziamo vivamente la IV Municipalità, nelle persone del presidente Giampiero Perrella e dell’ingegnere Francesco Rainone, che hanno accolto con soddisfazione la nostra richiesta di autorizzazione, l’assessore comunale Alessandra Clemente, gli esercenti dell’associazione commercianti Castel Capuano di Forcella, guidata da Sergio Mannato e dall’avvocato Antonello Cioffi, e il nostro consigliere di amministrazione Francesco Caia, che tanto si è battuto per realizzare l’iniziativa. Si rafforza così la rete costruita sul territorio con numerosi enti, tra cui la fondazione Trianon Viviani, con la cui direttrice artistica Marisa Laurito abbiamo costruito una sinergia operativa», ha spiegato la presidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella Paliotto.
Nel quadro della collaborazione attiva tra le maggiori istituzioni che operano a Forcella, il Trianon Viviani accende oggi la lampada disegnata e donata da Mimmo Paladino, installata all’esterno del teatro. «Approfittando della pausa forzata, il Trianon Viviani sta lavorando a una nuova illuminazione dei suoi spazî pubblici, grazie al sostegno dell’Enel – afferma Marisa Laurito – e la lampada che ha disegnato espressamente per noi il grande artista Mimmo Paladino, che ringrazio sentitamente, è anche una luce simbolica che si accende nel quartiere, per affermare una nuova presenza delle istituzioni e che neanche la pandemia può spegnere la magia e la luce del teatro».