VERONA – Mercoledì 27 ottobre alle 9:30 presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati si è tenuta l’audizione in videoconferenza del Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona, Cecilia Gasdia, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle Fondazioni lirico-sinfoniche.
L’incontro, molto positivo, ha messo in evidenza il ruolo di eccellenza della Fondazione Arena di Verona sotto il profilo culturale, sociale ed economico e ha riscosso interesse ed entusiasmo presso i componenti. La Commissione ha riconosciuto gli sforzi sostenuti dal 2018 e i risultati dell’attuale dirigenza e ha preso in considerazione le richieste di cui si farà portavoce nel question time con il Ministro della Cultura relativo al prossimo Decreto Fondo Unico Spettacolo.
In particolare, il Sovrintendente ha evidenziato la necessità per tutte le Fondazioni Lirico-Sinfoniche di conoscere con anticipo la quota parte FUS rispetto all’anno di competenza; la proposta di istituire un fondo speciale per l’internazionalizzazione dell’Opera di cui l’Arena di Verona può essere capofila; la creazione di uno spazio nazionale dedicato alla conservazione e alla fruibilità degli allestimenti storici dismessi delle Fondazioni lirico-sinfoniche; la necessità di un sostegno per la stabilizzazione del lavoro precario nei diversi settori dello spettacolo e soprattutto la necessità di ridare centralità ai Corpi di Ballo stabili in tutte le Fondazioni italiane.
Infine il Sovrintendente ha evidenziato l’iniquità e la miopia dell’art.2, comma 2, del DM 3.2.2014, che stabilisce una riduzione del 40%, a carico della sola Arena di Verona, nella valorizzazione (ai fini FUS) delle attività della Fondazione stessa. La richiesta chiara è quella di eliminare questa riduzione per fare in modo che l’istituzione sia trattata al pari di tutte le altre Fondazioni. Partendo dal presupposto che, grazie all’enorme indotto economico che crea il Festival estivo, lo Stato, attraverso la tassazione diretta e indiretta, riceve più risorse di quante ne destina all’Arena di Verona la conclusione è stata che «togliere risorse all’Arena toglie risorse alla comunità, al Paese».
«In questo momento ancora delicato – ha concluso il Sovrintendente Cecilia Gasdia – siamo molto più che intrattenimento: siamo chiamati a generare spettacolo, occupazione, sollievo, arte, a formare studenti e giovanissimi, ad essere al contempo un riferimento per la società civile, un’azienda in ordine, un’eccellenza artistica, un’immagine da esportare. Io e tutti i lavoratori di Fondazione Arena abbiamo accettato ben volentieri questa missione, con senso di responsabilità e talvolta stringendo i denti, perché siamo onorati e orgogliosi di farne parte. Ora chiediamo solamente alle Istituzioni di aiutarci a metterlo in pratica davvero, di metterci nelle condizioni di essere tutto questo al meglio delle nostre possibilità».