SPOLETO (PG) – Concluso con successo il secondo weekend del Festival che ha visto protagonisti sul palcoscenico il fado di Mariza, la voce di Barbara Hannigan e il grande jazz di Dianne Reeves, adesso Spoleto è pronta per l’ultimo weekend. Debutto tra i più attesi è quello del nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker “Mystery Sonatas / for Rosa” in scena al Teatro Romano giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 luglio alle 21.30. La coreografa belga continua il suo percorso di ricerca attraverso la musica e si addentra nella scrittura mistica e geometrica delle Mystery Sonatas di Heinrich Ignaz Franz von Biber per il nuovo spettacolo coprodotto dal Festival dei Due Mondi con Rosas, La Monnaie/De Munt, Concertgebouw Bruges e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. De Keersmaeker ha ideato la coreografia lavorando a stretto contatto con la violinista Amandine Beyer e il suo ensemble Gli Incogniti, interpreti della musica di Biber dal vivo sul palcoscenico del Teatro Romano.
In questo nuovo lavoro la musica e la geometria si intrecciano intorno ad una sola figura: la rosa. Simbolo artistico e letterario emblema di segretezza e mistero, la rosa viene qui interpretata come sinonimo di ostacolo e ribellione. Il corpo danzante, che sia individuale o collettivo, diventa il mezzo per un atto di resistenza, al quale la musica di Biber, nella sua complessità narrativa e nella ricchezza del suo virtuosismo, ci invita.
Sin dagli esordi con “Rosas danst Rosas”, pezzo iconico della danza contemporanea, la coreografa individua gli elementi focali della sua estetica: il minimalismo dei movimenti, la stratificazione di sequenze ripetute e sovrapposte, il rigore nell’esecuzione e una meticolosa esplorazione del legame fra danza e musica. Intrinsecamente religiose e narrative, traduzione musicale dei quindici Misteri Sacri della vita della Vergine Maria, con il loro susseguirsi di gighe, allemande e correnti, le Sonate di Biber sono un invito alla danza. Per questa nuova creazione la De Keersmaeker ha attinto ai ricordi del proprio passato, mentre la circolarità, la ripetizione e gli schemi “a petalo” sono gli elementi chiave che permettono alla forma di mutare secondo le variazioni musicali. La rosa torna come simbolo anche nella dedica: lo spettacolo è un omaggio alle donne della resistenza Rosa Bonheur, Rosa Luxemburg, Rosa Parks, e Rosa, l’attivista quindicenne inghiottita dalle acque del fiume Ourthe durante le inondazioni avvenute in Belgio nel 2021 a causa del cambiamento climatico. Da “Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich” degli esordi ai più recenti “Bartók / Beethoven / Schönberg”, Partita n. 2 di Bach o “Vortex Temporum” di Grisey, un vasto corpus di lavori della De Keersmaeker utilizza strutture musicali e composizioni di epoche diverse per un’opera coreografica che attinge anche ai principi formali dalla geometria, agli schemi matematici, al mondo naturale e alle strutture sociali, offrendo una prospettiva unica sul movimento del corpo nel tempo e nello spazio.