CAPRAROLA – Nel pomeriggio di domenica 13 gennaio, presso la chiesa carmelitana di Santa Teresa, il vescovo della Diocesi di Civita Castellana, Romano Rossi, ha celebrato una solenne cerimonia eucaristica alla presenza delle autorità religiose, civili, militari e di gran parte della popolazione di Caprarola. Alla celebrazione erano presenti anche i cavalieri dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio in qualità di rappresentanti di S.A.R. il principe Don Pedro di Borbone, erede farnesiano.
Il vescovo Rossi, nel descrivere il rapporto di fratellanza che i padri carmelitani hanno costruito nei secoli con la popolazione locale, ha sottolineato che “ci rimane un’impegnativa eredità. S.A.R. il principe di Borbone ha assicurato al generale dei carmelitani che questo luogo, questa struttura, continuerà, sotto la responsabilità diretta del vescovo di Civita Castellana, a svolgere il suo servizio”.
Il consiglio comunale, presente al completo, come segno della profonda riconoscenza e dell’intenso affetto che da quattro secoli lega i padri carmelitani e la popolazione di Caprarola, ha inteso riconoscere la cittadinanza onoraria agli ultimi tre padri rimasti nel convento: Padre Paolo Rinelli, Padre Arnaldo Pigna e Padre Bruno Minicucci, anche come simbolo per tutti i padri carmelitani che si sono succeduti a Caprarola nei secoli passati.
Significative le parole, dense di commozione, del Sindaco Eugenio Stelliferi: “Si sta scrivendo in questi giorni una pagina straordinaria per Caprarola, la fine di una gestione di oltre 400 anni da parte dell’ordine dei padri carmelitani, una gestione che ha contribuito in maniera determinante nella formazione e nella crescita di tante generazioni che si sono qui succedute”.
Inoltre l’Avv. Roberto Saccarello, delegato per la Tuscia e Sabina dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, a nome di S.A.R. il principe don Pedro di Borbone, ha consegnato ai tre Padri una onorificenza dell’Ordine. Toccante il caloroso abbraccio tra padre Arnaldo e l’anziano ex ciabattino Franco Catulli che nel lontano 1956 gli aveva realizzato i sandali quando era ancora un giovane studente, e che voleva simboleggiare l’abbraccio di tutti i carmelitani verso la popolazione di Caprarola. Al termine di una cerimonia densa di emozioni e di commozione, tutti i presenti si sono stretti con profondo affetto attorno ai padri carmelitani.