CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo:
L’Associazione “DONNE INSIEME PER LA VITA”, composta da donne impegnate nella famiglia, nel lavoro, nella politica e nel sociale, in occasione della festa internazionale della donna, rinnova il proprio impegno nella promozione dei fondamentali valori della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà e della pace all’interno della comunità civile, con particolare riguardo al mondo femminile. In questi giorni, nella nostra città, si è acceso il dibattito intorno al tema della sepoltura dei feti umani, trasformato in una sterile battaglia politica, con movimenti femministi nettamente contrari all’idea di uno spazio cimiteriale dedicato ai “bambini non nati”. Dal punto di vista giuridico il riferimento è il Decreto del Presidente della Repubblica del 1990 n. 285, “Approvazione del regolamento di polizia mortuaria” secondo cui è possibile seppellire “prodotti abortivi” di età presunta tra le 20 e le 28 settimane. A richiesta anche quelli di età inferiore. La possibilità di seppellire i feti umani, dunque, non è una novità giuridica e la creazione di uno spazio dedicato viene, unicamente, incontro alle esigenze dei genitori, che non hanno visto concludersi positivamente la gravidanza. Ci sono, è vero, esperienze e vissuti diversi, figli persi e figli non accolti, eppure sia per gli aborti naturali che in per quelli volontari, si tratta di “vita umana concepita” che merita una sepoltura dignitosa e non lo smaltimento come rifiuto. Occorre, inoltre, considerare che nel caso degli aborti naturali, spontanei o terapeutici la gran parte delle donne non è assolutamente informata della possibilità di poter seppellire i resti del proprio bambino e, si ritiene, troverebbe invece molto conforto nel sapere di poter avere un luogo fisico dove deporre un fiore. In Italia, ogni anno, sono decine di migliaia le famiglie che vivono la drammatica esperienza della perdita di un figlio durante la gravidanza. Si tratta di un dramma al quale, il più delle volte, i genitori non sono preparati ed hanno bisogno di un supporto, non solo psicologico, ma anche informativo sulla possibilità di inumazione delle spoglie dei loro bambini. Cogliamo l’occasione per esprimere il nostro pieno sostegno all’iniziativa dell’Associazione Difendere la Vita con Maria, che da anni è impegnata a livello nazionale affinché gli embrioni ed i feti abortiti non siano trattati e smaltiti dagli enti ospedalieri alla stregua di “rifiuti speciali” (al pari delle garze sterili, del sangue, dei liquidi organici, ecc.) e ricevano, piuttosto, una sepoltura dignitosa. Sosteniamo la piena legittimità della convenzione sottoscritta dalla stessa con la Asl territoriale, in ossequio alla legislazione nazionale (DPR 285/1990), il rammarico per la revoca delle delibere alla base del protocollo ed offriamo il nostro contributo affinché sia possibile superare le criticità e approvare, in tempi brevi, un nuovo protocollo. Il nostro impegno di tutela della donna, di salvaguardia anche del suo benessere psico-fisico, si estende naturalmente anche alla vita che porta in grembo nella consapevolezza del pieno rispetto della dignità umana, pur nella salvaguardia della libertà di autodeterminazione. Riteniamo pertanto strumentali le conclusioni dei movimenti femministi locali di associare la creazione di uno spazio cimiteriale dedicato ai feti umani (garantendo un servizio di inumazione senza costi pubblici, grazie alla generosità di ADVM) come un’aggressione alla libertà di autodeterminazione della donna, confondendo di fatto l’opinione pubblica sull’argomento, e alimentando la propria protesta con l’idea di difendere l’accesso legale all’interruzione della gravidanza. L’aborto è un lutto, la vita umana non è un rifiuto speciale: siamo convinti che non perdendo di vista queste due verità sarà possibile cambiare la prospettiva dalla quale si sta analizzando il problema, abbandonando logiche politiche e orientamenti confessionali. Per questo auspichiamo che la ASL possa approvare, a breve, un nuovo protocollo di intesa per la sepoltura dei feti umani. Chiediamo, inoltre, che il Comune mantenga la determinazione dirigenziale relativa alla concessione di un’area cimiteriale dedicata alla sepoltura dei feti, ritenendo non sussista alcuna ragione per la quale la nostra Amministrazione debba revocare la predetta assegnazione, prima di conoscere gli sviluppi della vicenda.
Il Coordinamento dell’Associazione Donne Insieme per la Vita