VITERBO – “Visita alle mura medievali di Viterbo, parte II. Valle Faul: le mura di Viterbo e la loro valorizzazione”. Questo il titolo del doppio appuntamento sulla cinta muraria di Viterbo con il Prof. Chiovelli, sabato 27 novembre. Valle Faul, un luogo dei più conosciuti di Viterbo, vi verrà raccontata nei dettagli, in teoria e nella pratica. Si comincerà con una conferenza esplicativa alle ore 10:30, al Centro culturale di Valle Faul della Fondazione Carivit; seguirà la visita, sino alle ore 12:30 circa, fino al Fosso di Paradosso, attraversando tutta Valle Faulin cui si potranno anche approfondire e chiarire dubbi e curiosità.
Il prof. Chiovelli ci svelerà, prima attraverso una lezione presso l’auditorium di Valle Faul, della Fondazione Carivit, la ricchezza che ancora racchiudono in sé le storiche e monumentali mura, partendo dalle tecniche costruttive murarie; con proiezione di foto e grafici su vari tipi di murature e sulla loro applicazione nelle varie epoche; ma anche con l’esposizione di interventi di restauro e valorizzazione. Ci sarà, ovviamente, la possibilità di un momento di confronto per porre domande da parte del pubblico presente. A seguire, la visita guidata al tratto delle mura urbane che va dalla torre dei monaci di Sassovivo fino al fosso del paradosso.
Di seguito maggiori dettagli sulla visita: partenza dall’Auditorium Fondazione Carivit a Valle Faul, dalla torre dei Monaci di Sassovivo fino a Porta Faul, con illustrazione del doppio sistema difensivo dotato di barbacani. Prosieguo della visita per la Torre del Branca, Porta di Valle e il resto delle mura lungo il fosso di paradosso.
Entrambi gli eventi sono nel rispetto delle norme anticontagio, per la partecipazione alla conferenza presso l’Auditorium è obbligatorio il green pass.
Un modo per riprendere l’esperienza della scorsa estate quando il prof. Chiovelli tenne una prima vista guidata dal titolo “Strategie difensive in età comunale. Le mura di Viterbo”, svolta nell’ambito del ciclo di conferenze “Racconti da due città. I destini incrociati di Ferento e Viterbo” ideato e curato dalla Soprintendenza” visita replicata il 10 luglio.
Ora si ripete la proposta culturale consapevoli della valenza del tema e del soggetto. “Lo studio della cinta muraria urbana di Viterbo – spiega Chiovelli – non può certo prescindere dall’analisi dei vari documenti che ci sono pervenuti sulla sua originaria formazione, sui successivi sviluppi che ne hanno definito il perimetro e sulle ulteriori trasformazioni. Ma tale documentazione deve trovare puntuali riscontri con quell’eccezionale documento costituito dalla stessa consistenza materiale rappresentata proprio dalle mura urbiche e dalla possibilità di lettura analitica di ogni brano murario, dei materiali costituenti e delle loro dimensioni, dei segni degli strumenti di lavorazione impiegati, delle particolarità tecnico-costruttive delle sue apparecchiature, fino alle tracce che vi furono lasciate dalle opere provvisionali che vi si dovettero adottare per la loro erezione. Tutto ciò al fine di ottenere un quadro completo ed allo stesso tempo minuzioso della reale consistenza materica e della vera stratificazione cronologica dell’intera cerchia muraria. Proprio nella zona della vallata di Faul nel 1243 vi erano ancora ‘carbonare’ e ‘steccati’, come risulta in occasione dell’assedio di Federico II alla città. Solo pochi anni dopo i viterbesi decisero di erigervi delle mura che chiudessero l’intero circuito cittadino. Si tratta di un sistema difensivo che, proprio perché più tardo rispetto al resto del circuito, mostra delle soluzioni fortificatorie differenti e più aggiornate”.
Anche per questo la conferenza e la visita, nell’ambito dell’iniziativa del 27 c.m., sono valide al fine del rilascio dei crediti formativi da parte dell’Ordine degli architetti; non si tratta comunque di un evento solo per addetti ai lavori, ma è accessibile a tutti.
Per info e prenotazioni obbligatorie per mail, scrivere a: sabap-vt.em.eventi@beniculturali.it.