LADISPOLI – Una vera esperienza sensoriale, una completa immersione nella musica, nell’immagine, nella parola e nel gesto della danza. Un’opera davvero complessa, fortemente innovativa e, soprattutto, emozionante il Concerto Multimediale “Per la fine dei tempi” che si è tenuto sabato e domenica nel Centro di Arte e Cultura di Ladispoli. L’evento, concepito e costruito con maestria dal M° Massimo Bacci è stato realizzato grazie alla partecipazione di uno straordinario gruppo di artisti il Medi@ensamble Massimo Freccia, composta dallo stesso Massimo Bacci al violino, Luigi Scognamiglio al clarinetto, Lorenzo Muscolino al violoncello, Rosalba Lapresentazione al pianoforte, Michele Florese al flauto, la voce recitante di Agostino De Angelis e le suggestioni coreografiche di Giacomo Calabrese. Questo concerto multimediale imperniato sul quel capolavoro di Olivier Messiaen che è il “Quatour pour la Fin du Temps”, concepito durante il periodo della sua prigionia nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz, articolato in otto movimenti ispirati all’Apocalisse di San Giovanni e alle xilografie del Dürer, si è potuta avvalere anche delle elaborazioni per flauto e signal-processing realizzate appositamente per questo evento dal compositore contemporaneo Michele Biasutti. Massimo Bacci ha costruito proiezioni, coreografie e parole che si alternano e si muovono in perfetta sintonia con l’esecuzione musicale creando un effetto davvero straordinario. Così i testi tratti dall’Apocalisse, dai versi di Giuseppe Ungaretti e di Marcello Tagliente si intrecciano con le immagini di Dürer, Chagall e con la pittura ermeneutica di Pier Augusto Breccia, vera colonna portante di tutto il percorso video pittoricodi questa rappresentazione, ed il tutto viene traslato in tre dimensioni dalle pennellate corporee di Giacomo Calabrese. Per entrare a tutto tondo nello spirito di Messiaen, compositore di un’opera all’interno dell’abisso più profondo dell’animo umano, Bacci ha introdotto il concerto proponendo un video originale con scene della terribile tragedia dei campi nazisti e con immagini pittoriche e della natura fuse nella musica di Biasutti, il tutto impreziosito dalla magistrale interpretazione di Agostino De Angelis; si è costruita una tessitura di emozioni avvolgente, unica. Il deciso coinvolgimento è stato amplificato dalla scenografia arricchita da un’opera pittorica di Sergio Bonafaccia realizzata per la rappresentazione, da una scultura fortemente evocativa di Mirko Mauro e dalla galleria delle immagini fotografiche sulla Shoah di Emilio Itri. Un dato molto positivo: ad assistere, tra il folto e qualificato pubblico presente, molti giovani rapiti e coinvolti per tutta l’ora e mezza del concerto multimediale.