CIVITAVECCHIA – Prenderà vita nel corso del prossimo anno il Parco Archeologico di Aquae Tauri. Il traguardo potrà essere tagliato grazie al risultato ottenuto dalla progettualità messa in campo dal gruppo di lavoro coordinato dall’architetto Enza Evangelista e composto da Soprintendenza, Università di Bologna, Società Storica Civitavecchiese, Fondazione Cariciv e Fai, sotto l’egida dell’Amministrazione comunale. La Regione Lazio ha infatti inserito il progetto del Comune di Civitavecchia sull’area archeologica al Poggio della Ficoncella tra quelli che saranno finanziati nell’anno 2021.
In particolare è prevista la realizzazione di un vero e proprio parco, sull’area di 3500 metri quadri, di proprietà comunale, si eseguiranno interventi finalizzati al miglioramento dell’accessibilità e fruibilità, al restauro e risanamento conservativo (con messa in sicurezza dei manufatti) e ai servizi di accoglienza dei visitatori. Il progetto presentato sarà cofinanziato all’80% dalla Regione Lazio.
Improntata alla massima soddisfazione la dichiarazione del Vicesindaco Manuel Magliani, con delega ai Beni culturali: “Il Gruppo di lavoro ha raggiunto un ambizioso obiettivo, che l’Amministrazione comunale si era prefissata approvando lo scorso mese di luglio la delibera per la valorizzazione di Aquae Tauri. Le splendide vestigia recentemente riportate alla luce potranno così essere valorizzate, per rendere fruibile il sito. Una soddisfazione ancor più grande in quanto il Comune non aveva partecipato in precedenza e questo rappresenta invece un punto di ripartenza: la linea è del resto quella tracciata in tempi non sospetti dal Sindaco Tedesco, che ha posto i luoghi della cultura e della storia civitavecchiese al centro del progetto di rilancio del territorio. Ringrazio quindi la Regione Lazio, che ha premiato la nostra progettualità, e ci tengo a condividere questo successo con tutto lo splendido gruppo di lavoro e con il personale dell’ufficio Ambiente e Lavori pubblici, che ha in pochissimo tempo saputo mettere la Giunta nelle condizioni di poter deliberare l’atto di indirizzo che ha dato il via libera al progetto”, conclude Magliani.