CALVI DELL’UMBRIA (TR) – Sarà presentato sabato prossimo alle 16.30 all’ex monastero delle Orsoline a Calvi dell’Umbria il volume “Capolavori svelati. La collezione Chiomenti Vassalli a Calvi dell’Umbria” che raccoglie tutto il materiale scientifico relativo alle opere facenti parte della Collezione Chiomenti Vassalli donata dal 2009 al 2017 al Comune di Calvi ed esposta al Museo dell’ex monastero delle Orsoline di Palazzo Ferrini, importante opera di Ferdinando Fuga.
«Una collezione – sottolineano Claudio Crescentini e Federica Zalabra, autori del volume – nata inizialmente dall’amore per l’arte e il piacere di collezionare opere, oggetti e testimonianze legate ai personali interessi estetici, un interesse collezionistico che parte dal gusto intellettuale della contemplazione del bello che in seguito si è andata specificando sulla scia storicistica di un più personale interesse verso la storia e quindi l’arte della Roma dei Papi del XVII-XVIII secolo».
L’incontro si aprirà con i saluti del Sindaco di Calvi dell’Umbria Guido Grillini, del Consigliere con delega alla cultura Francesco Verdinelli e dei responsabili di Sistema Museo. Con i curatori interverranno alla presentazione Roberto Civetta (Restauratore e Storico del restauro), Antonella Pinna (Dirigente Servizio Musei, Archivi e Biblioteche Regione Umbria), Claudio Strinati (Storico dell’arte) e Claudia Viggiani (Storica dell’arte).
La donazione, voluta dagli eredi Filippo e Carlo Chiomenti in memoria dei loro genitori Pasquale Chiomenti e Donata Chiomenti Vassalli, si è ormai affermata come uno dei momenti in cui pubblico e privato dialogano costruttivamente, in modo da diffondere e rafforzare la presenza di opere d’arte di grande bellezza e fascino in piccoli centri nazionali, trasferendo da privato a pubblico, dipinti e sculture di grandi artisti dell’età moderna.
Una raccolta che, come afferma Claudio Strinati nel suo saggio in volume, «grazie alla sua suggestiva musealizzazione a Calvi dell’Umbria, offre al visitatore, allo studioso o al semplice appassionato alle cose dell’arte e della storia, una panoramica interessante e foriera di un’autentica esperienza estetica».
Infatti, dopo decenni di collezionismo, la famiglia Chiomenti Vassalli ha considerato imprescindibile rendere pubblica e fruibile alla collettività, una parte significativa della loro collezione con la donazione ad un ente pubblico che ha così arricchito e valorizzato la proposta e l’immagine culturale del Comune di Calvi dell’Umbria, con una serie, come recita anche il titolo del volume, di Capolavori svelati.
Oltre 100 opere fra pittura, scultura e numismatica, fra le quali troviamo, per quanto riguarda i dipinti, Pietro da Cortona con La chiamata di San Pietro e Sant’Andrea (1630 ca.), Guido Reni con la Maddalena (1634-1635), opera d’intenso naturalismo e di rara fisicità, Pieter Brueghel il Giovane con l’entusiasmante La parabola dei ciechi, nel quale riprende un famoso dipinto del padre, Pieter Brueghel il Vecchio, attualmente esposto al Museo Capodimonte di Napoli.
Da ricordare inoltre la presenza in collezione anche di Carlo Maratta con il Ritratto di Papa Clemente IX (1669), Jacob Ferdinant Voet, ritrattista della Roma tardo-barocca, presente in collezione con due celebri dipinti raffiguranti la Regina Cristina di Svezia e Isabella Strozzi Costaguti che fanno parte della serie dei cabinet des dames, genere nel quale si specializzò durante i suoi soggiorni romani (1663-1678; 1680-1681), oltre a uno spettacolare dipinto di Pompeo Batoni, La fuga di Enea da Troia (1775) e una preziosissima Veduta del Campo Vaccino di Vanvitelli, databile al primo decennio del XVIII secolo.
Per quanto riguarda la scultura, oltre a un raffinatissimo trittico di plaquettes de Il Moderno – Adorazione dei Magi, Adorazione dei pastori ed Ecce Homo – esponente fra i più noti, nell’Europa del Quattro-Cinquecento, per la lavorazione e la cesellatura del bronzo, la Collezione Chiomenti Vassalli ora a Calvi s’impone per la presenza di una serie di busti e bassorilievi di particolare valore storico-artistico, fra i quali spiccano quelli dedicati a Papa Clemente VIII Aldobrandini (1593 ca.) di Bastiano Torrigiani, famoso scultore manierista, collaboratore di Guglielmo della Porta, e a Papa Innocenzo XI Odescalchi (1680 ca.) di Lorenzo Ottoni, artista formatosi all’interno della scuola berniniana di Ercole Ferrata.
Di particolare rilievo la numismatica, con una serie di medaglie dello Stato Pontificio, coniate dal XVI secolo in poi, fra le quali, con i nuovi studi pubblicati, hanno trovato nuovi e più completi approfondimenti scientifici, quella di Ambrogio Buonvicino per Paolo V (1605), quella di Giacomo Antonio Mori e Gaspare Mola per Urbano VIII (1625) e quella di Giovanni Battista Guglielmadaper la Regina Cristina di Svezia.