Bregendahl Marie. Scrittrice danese (Fly, Skive, 1867 – Copenaghen 1940). La sua carriera letteraria ebbe inizio con il divorzio (1900) dallo scrittore J. Aakiwr, che aveva conosciuto nel 1886 e sposato nel 1893. Da lui tuttavia era stata introdotta nel mondo della letteratura regionale e realistica. Spesso le sue storie erano ambientate nella società borghese rurale, a cui apparteneva. Scrisse il romanzo Hendrik í Bakken (Hendrik della collina, 1904), impostato su un difficile rapporto matrimoniale, dove l’uomo, per acidità di carattere, falso orgoglio e rozzezza, rovina a tutti l’esistenza e porta inesorabilmente al fallimento la vita coniugale. La figura della madre e le conseguenze per i figli alla sua morte sono il tema del successivo romanzo En Dødsnat (Una notte di morte, 1912), che è forse una delle opere più conosciute di Marie Bregendahl con il consistente ciclo di romanzi Sødalsfolkenes Liv (La vita della gente di Sødal, 1914-23), in sette volumi, in cui oltre al realismo popolare e ai toni di saga antica compaiono penetranti osservazioni sull’animo umano, nonché annotazioni moderne su questioni agricole, religiose e politiche. Nel suo ultimo romanzo Holger Hauge og hans Hustru (Olger Hauge e sua moglie, 1934-35) si dimostra come la donna possa essere una guida per l’uomo e riesca a catalizzare le energie di questi fino a maturarlo con successo nel lavoro e in politica, e come invece tutto crolli alla morte di lei.