FIRENZE – Torna per la quinta edizione il “Black History Month Florence”, il festival dedicato a promuovere la cultura “black” e la diversità delle culture afro-discendenti nel contesto italiano, con un’attenzione particolare all’integrazione e alla mediazione interculturale.
Il festival, che si svolgerà a febbraio, prevede oltre 50 eventi in oltre 40 spazi sul territorio cittadino e raccoglie sotto un’unica programmazione varie attività culturali (cinema, arte, cucina, teatro, danza, laboratori, conferenze, visite e spettacoli), con lo scopo di far conoscere ed apprezzare le culture afro-discendenti per facilitare la ricerca e il dialogo interculturale. Il titolo di questa edizione è “Obbligato” per riflettere sugli obblighi sociali, morali e comuni che fondano il cosmopolitismo.
Opening 6 febbraio 18.00, Black Archive Alliance Vol. I e II. Un progetto di Villa Romana in collaborazione con Black History Month Florence.
Black Archive Alliance porta a Firenze uno sguardo insolito: quello di nove studenti alla ricerca di segni di una presenza africana in città. Il progetto, nato dalla collaborazione fra Villa Romana e Black History Month Florence, giunto alla seconda edizione, spazia, per campi molto diversi, dall’era moderna alla contemporaneità. Le storie che questo esercizio di scavo ha permesso di raccontare sono altrettanti pezzi di una Firenze poco nota, se non del tutto sconosciuta, che incrocia l’Africa – e Africani del continente e della diaspora – e con essa tesse, di volta in volta, rapporti culturali, politici, economici, a cominciare dal XV secolo fino all’oggi. Il lavoro spazia da luoghi della ricerca per eccellenza, come la Biblioteca Laurenziana e l’Archivio del Risorgimento, a centri di studio noti soprattutto agli specialisti, come l’Istituto Agronomico dell’Oltremare (oggi una delle sedi dell’Agenzia italiana per la cooperazione internazionale) e l’Istituto Geografico Militare, a carte private e alle collezioni di Palazzo Pitti, con il Tesoro dei Granduchi. La seconda edizione del progetto è stata realizzata con un format di tutoraggio con docenti e studiosi in tandem con gli studenti che guidano la loro ricerca. Il progetto ha collaborato con studiosi dell’Università degli Studi di Firenze, Studio Arts College International, NYU Florence, Villa I Tatti, Syracuse University Florence, Santa Reparata International School of Art e ISI Florence. A cura di Justin Randolph Thompson, BHMF e Agnes Stillger, Villa Romana
La mostra a Murate Art District presenta una selezione dei risultati della ricerca e si collega al format espositivo della prima edizione di Black Archive Alliance, che ha utilizzato stand informativi in vari luoghi e istituzioni della città per svelare le storie sconosciute o dimenticate di momenti di contatto e di incontro tra Firenze e l’Africa.