Banuş Maria. Poetessa romena (Bucarest 1914). Iniziò la sua attività poetica nel 1928, collaborando alla rivista «Bilete de papagal» (Biglietti di pappagallo) di Arghezi. Nel 1937 pubblicò il suo primo volume di versi, in cui si nota un forte erotismo primitivo di natura percettiva e sensitiva. Dopo la seconda guerra mondiale nella sua poesia risuonano i ricordi degli orrori del conflitto, la tonalità assume un’espressione più grave, legata alla rivoluzione sociale in atto nel paese; Banuş è portata anche a riconsiderare con più ampia visione sociale i temi della famiglia, della madre, del fanciullo, con accenti d’amore nei quali si manifesta l’adesione entusiasta alle idee dell’ottimismo sociale. Ha curato traduzioni di Rilke, Goethe, Puškin e Pablo Neruda. Opere principali: Ţara fetelor (La terra delle ragazze, 1937); Bucurie (Gioia, 1949); Despre pămînt (Della terra, 1954); Ţie-ţi vorbesc, America (Parlo a te, America, 1955); La porţile raiului (Alle pone del paradiso, 1958); Torentul (Il torrente, 1959); Magnet (Magnete, 1962); la raccolta Diamantul (Il diamante, 1965). Produzione teatrale: Zuia cea mare (Il grande giorno, 1950); Indrăgoştitii (Gli innamorati, 1952); Magie intirziată (Magia interdetta, 1970).
